Made in Italy di nuovo sotto attacco, Cichetti: “La qualità dei nostri prodotti doc spaventa i concorrenti internazionali”
Altri problemi all’orizzonte per i prodotti doc, il pericolo arriva da un’interpretazione anomala di norme ancora da approvare. Sotto la lente di ingradimento il documento che sarà prodotto al termine del meeting delle Nazioni Unite in programma il 27 settembre a New York sulle malattie non trasmissibili ovvero le malattie cardiovascolari come infarto, diabete e cancro. Ci sono buone possibilità che ci siano forti penalizzazioni per prodotti grassi come l’olio di oliva o ricchi di sodio come il prosciutto. Esprime preoccupazione Mario Cichetti, direttore del Consorzio del prosciutto di San Daniele: “C’è il rischio di falsi allarmi, il documento che uscirà dopo l’incontro del 27 settembre difficilmente potrà mettere sotto accusa prodotti la cui salubrità è inconfutabile. Il fatto che però siano circolate notizie risibili sulle dop italiane la dice lunga su quello che sta succedendo. L’agroalimentare italiano è un’eccellenza, sotto tutti gli aspetti, e per questo il made in Italy viene attaccato: è un antagonista pericoloso”.
“Attaccare l’accordo bilaterale Italia-Canada, è una follia. Introdurre dei dazi o maggiori tassazioni anche. A ogni livello, soprattutto politico ed economico“ continua Cichetti “l’agroalimentare andrebbe trattato in maniera più decisa, con la consapevolezza che si tratta di un valore immenso. Spesso si parla di prodotti tipici scadendo nel folklore quando invece si sottendono dei sistemi produttivi certificati che movimentano miliardi di euro. Di tutte le Dop europee, quelle italiane rappresentano l’80% del fatturato pari a 15/18 miliardi di euro e a centinaia di migliaia di posti di lavoro. L’allarmismo è una mancanza di rispetto nei nostri confronti. Ben vengano più controlli, ma non si può generalizzare”.