Atto di nascita di figlio di coppia omogenitoriale non approvato a Udine, è scontro nella maggioranza
È scontro nella maggioranza del Governo per quanto riguarda il riconoscimento dei figli nati da coppie omogenitoriali. Il Comune di Udine non ha trascritto l’atto di nascita di un bambino nato da provetta da due donne unite civilmente, ritenendolo contrario alla legge. A Torino però una registrazione è stata effettuata, aprendo il conflitto. Il ministro della Famiglia, il leghista Lorenzo Fontana, ha annunciato lo stop ai riconoscimenti dei figli di coppie omosessuali, mentre il sindaco di Torino, Chiara Appendino (M5S), ha dichiarato: “Sono orgogliosa che Torino sia stata la prima città italiana a consentire alle coppie omogenitoriali di veder riconosciuto il diritto ai loro figli di avere entrambi i genitori, continuerò a registrare sugli atti di nascita l’annotazione che attesta il riconoscimento dei bambini da parte di entrambi i genitori dello stesso sesso”.
Il sindaco di Udine, Fontanini, che si è opposto alla registrazione, ha chiesto chiarimenti al Ministero dell’Interno. Il ministro Matteo Salvini ha giudicato corretto il comportamento dei comuni che respingono questi atti. Per Udine non ci sono dubbi sull’interpretazione normativa: “Anche in presenza del consenso del genitori che ha già effettuato il riconoscimento come stabilito dal codice civile, l’attuale disciplina della filiazione prevede una maternità e una paternità e stabilisce che “madre” è colei che partorisce . Inoltre la legge Cirinnà che regola le unioni civili esclude l’applicazione della clausola di equivalenza per quanto riguarda i figli. La legge 40 del 2004 non consente nemmeno alle coppie dello stesso sesso l’accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita” ha spiegato l’assessore ai Servizi demografici, Alessandro Ciani.