FesInVal: Tamar sotto le stelle. Canti, balli e libro per la prima giornata
La prima giornata venerdì 10 agosto si andrà alla scoperta degli antichi borghi tra canti e racconti. Partenza alle 10 dalla piazza per un’escursione guidata agli antichi borghi abbandonati di Livignona, Vuàr, Pàlcoda e Tàmar, guidati dall’architetto ed esperto di storia locale Moreno Baccichet. Durante l’escursione, che è inserita nel programma PassiParole si potranno ascoltare le voci melodiose del D’AltroCanto Duo incastonate in suggestivi scorci naturali. Chi vuole potrà raggiungere Tamar anche autonomamente con un cammino di un’ora su strada forestale per partecipare all’evento Tamar sotto le stelle,festa di inizio del Festinval: qui dalle 18.30 ci saranno i racconti della Grande Guerra con lo storico Giuliano Cescutti, pastasciutta per tutti, racconti sugli animali notturni con Massimo Vespero della Casa delle farfalle di Bordano, festa a ballo attorno al fuoco con musica dal vivo dei Tona libre e di altri musicisti. Per chi rimarrà a valle alle 17 nella pieve di Santa Maria Maggiore ci sarà “Oh dio del cielo se fossi una rondinella”, spettacolo di canti e racconti della Grande Guerra di Giuseppina Casarin con Patrizia Bertoncello, Martina Ferraboschi, Cinzia Ferranti, Simone Cimo Nogarin e il Coro delle Cicale; letture di Mariagrazia Pastori. Lo spettacolo, che rientra nel progetto Rifugi di cultura del Gruppo CAI TerreAlte, è una produzione del Festival, secondo una tradizione consolidata che vede realizzazioni sempre preziose e originali che traggono spunto dalla vallata e coinvolgono si artisti locali, che esterni, in questo caso Giuseppina Casarin, una vera autorità nel canto popolare. Anche l’escursione a Tamar quest’anno si fa più preziosa diventando di fatto presentazione itinerante del libro dell’architetto Moreno Baccichet “Comunità di villaggio e insediamento nelle Alpi friulane: la val Meduna”, che racconta la storia dell’evoluzione insediativa in valle. Si parlerà dunque delle antiche colonizzazioni, delle fondazioni degli usi e degli abbandoni. ”Di fatto – rileva Bacchichet – il rapporto tra la natura che reinterpreta unaantica impronta umana e i resti archeologici di una pervasiva dispersione insediativa del XVII secolo ha trasformato questo ambiente in una straordinaria “macchina del tempo” ora proiettata nuovamente nel futuro grazie al lavoro di recupero dell’antico borgo di Tamar”. Particolarmente suggestiva la visione delle case/ magazzino con arcate di pregevole fattura, ora invase da arbusti e cespugli, in luoghi ora sperduti, ma dove un tempo transitavano carovane di muli con la merce (cappelli toscani soprattutto) da commerciare oltre le Alpi. Questi borghi, un tempo cerniera di congiunzione tra il sud e il nord, tra l’Italia e il centro Europa, poi caduti in totale abbandono, tornano ora a nuova vita e a nuovi valori grazie all’opera dei volontari e alla volontà dell’amministrazione di Tramonti di sotto, che sta rafforzando la propria progettualità per rivitalizzare il territorio (promuovendo socializzazione turismo, cultura, artigianato e gastronomia), che vede come punta di diamante proprio il Festinval, anche con l’adesione al progetto transfrontaliero Stream, mettendosi in rete con partner veneti e austriaci.