Riserva naturale foce Isonzo: inaccettabile l’appello dell’associazione “Amici dei Caregoni” all’assembramento selvaggio in un Ambiente tutelato
Le analisi delle acque costiere effettuate dalla Goletta verde di Legambiente nel Golfo di Panzano non hanno segnalato alcuna criticità ed il previsto intervento sulla rete fognaria dovrebbe mettere definitivamente al riparo da sgradevoli sorprese.
Altrettanto non si può dire sul futuro della vicina Riserva naturale Foce dell’Isonzo: l’appello rivolto alle “centinaia” di diportisti dall’Associazione “Amici dei Caregoni”, apparso sul giornale di domenica, a far festa, o per essere più precisi a far “bisboccia” a ferragosto in un’area di Riserva naturale che, a tutt’oggi, esclude questo tipo di assembramento selvaggio, preoccupa e conferma, se ce ne fosse bisogno, che a parole tutti sono ambientalisti a patto che la tutela dell’Ambiente non interferisca con i presunti diritti di egoistici quanto assurdi portatori di interesse. Una vera vergogna! L’invito è corredato da un’immagine in cui, con disinvoltura, i diportisti esibiscono fornelli e bottiglie di alcolici, sistemati a dovere a pelo d’acqua per scatenare la movida in barba alle plurime forme di tutela ambientale ancora in vigore e allo stesso codice della navigazione. Ricordiamo per l’ennesima volta che il PCS (Piano di Conservazione e Sviluppo) ed il Regolamento della Riserva dettano ad oggi regole precise alle quali tutti devono attenersi. E l’Organo Gestore della Riserva ha il preciso compito e il preciso dovere di segnalare alla Regione e alle forze dell’ordine qualsiasi abuso in tal senso. Parliamo di un’area insignita da forme di tutela (Riserva Naturale Foce dell’Isonzo (istituita in base alla L.R. 42/1996) e il ZSC/ZPS “IT3330005 Foce dell’Isonzo – Isola della Cona” (Sito Natura 2000 istituito in base alle direttive europee Habitat 92/43/CEE e Uccelli 2009/147/CE) di assoluto pregio, che in un paese civile nessuno si sognerebbe di ignorare o, peggio, tentare di cancellare. L’obiettivo primario di una Riserva Naturale è e rimane la tutela dell’ambiente e della biodiversita’ in essa presente. Constatiamo con amarezza che Legambiente è rimasto l’unico soggetto coerente con tali principi, una voce fuori dal coro, rappresentato da autoproclamatisi portatori d’interesse (del proprio interesse) e dalla politica di ogni colore, che sostengono o, nel migliore dei casi, rimangono in silenzio di fronte a queste azioni vandaliche. Verificato il fallimento dell’intera catena di comando che gestisce la riserva, a questo punto non ci resta che appellarci ad un intervento deciso della Guardia Costiera e della stessa magistratura. Per quanto ci riguarda abbiamo già inviato una nota al Ministero competente. Legambiente circolo “Ignazio Zanutto” Monfalcone