Enti locali: sostegno a progetto 22 Comuni, capofila Taipana
Pieno sostegno della Regione al protocollo d’intenti firmato da ventidue sindaci del Friuli Venezia Giulia assieme ad altri quattro Comuni sloveni della fascia confinaria per elaborare una strategia transfrontaliera di sviluppo dei rispettivi territori.
Lo ha comunicato l’assessore regionale alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti incontrando a Udine il sindaco di Taipana Alan Cecutti, capofila per la parte del Friuli Venezia Giulia dell’associazione volontaria di Comuni.
“La Regione sostiene sempre – ha affermato Roberti – i sindaci che decidono di mettersi insieme per lavorare e risolvere problematicità dei loro territori, soprattutto quando i Comuni che amministrano sono estremamente piccoli e scontano tutta una serie di difficoltà: in questo caso l’unione fa la forza e, nel caso specifico, l’aver coinvolto i Comuni della fascia confinaria della Slovenia è un ulteriore rafforzamento”.
“Questa strategia comune – aggiunge Roberti – permette alla Regione di avere un interlocutore più forte, in grado di progettare interventi di largo respiro e di interesse per un’area omogenea che, in questo caso, deve superare problematiche serie come quelle dello spopolamento creando opportunità di sviluppo economico”.
Al protocollo aderiscono oltre Taipana, Artegna, Attimis, Chiusaforte, Dogna, Drenchia, Faedis, Grimacco, Lusevera, Moggio Udinese, Montenars, Nimis, Prepotto, Pulfero, Resia, Resiutta, San Leonardo, San Pietro al Natisone, Savogna, Stregna, Tarcento, Torreano (33.208 abitanti complessivi per una superficie di 990km quadrati). Per la parte slovena hanno sottoscritto il protocollo Caporetto, il cui sindaco, Robert Kavcic, è il capofila, e i Comuni di Tolmino, Canale d’Isonzo e Plezzo (popolazione di 24.327 abitanti e superficie di 1.042 km quadrati).
Cecutti ha esposto a Roberti le caratteristiche del territorio transfrontaliero che, oltre alla localizzazione periferica nel contesto regionale, sconta la debole competitività, bassa presenza di reti d’impresa e limitate competenze tecniche sui processi di innovazione.
Aree con difficoltà oggettive ma ricche di potenzialità, è stato rimarcato. “Attraverso quello che noi definiamo un ‘cluster tranfrontaliero’ – ha spiegato Cecutti – vogliamo cercare anzitutto il miglioramento delle infrastrutture viarie e puntare poi su un turismo basato sulla promozione di tradizioni, storia, prodotti tipici”.