Salute: Riccardi, farmacie presidio di prossimità per cittadini
Necessità di rivedere il modello dei Centri di
aggregazione primaria, riassegnazione al territorio dell’attività
riguardante i preparati galenici e, infine, rivisitazione della
norma di settore del 1981, in particolare laddove definisce i
turni di apertura.
Questi sono alcuni tra in principali temi evidenziati dai
rappresentanti degli Ordini dei farmacisti del Friuli Venezia
Giulia nel corso della riunione svoltasi oggi a Udine con il
vicegovernatore della Regione con delega alla Salute, Riccardo
Riccardi. L’incontro rientra nell’ambito del percorso di ascolto
avviato nelle scorse settimane dall’amministrazione regionale con
i portatori di interesse del sistema sanitario, allo scopo di
giungere ad una revisione della legge 17/2014.
Nel suo intervento, Riccardi ha voluto prima di tutto evidenziare
l’importanza del ruolo svolto dalla categoria, tanto per la
capillare presenza delle farmacie quanto per la loro forma
organizzativa.
“I farmacisti – ha detto il vicegovernatore – al pari dei medici
di base, rappresentano la frontiera territoriale della salute in
quanto istituzioni che danno le prime risposte alle esigenze e
alle richieste dei cittadini-pazienti”.
Quindi Riccardi ha ricordato che in Friuli Venezia Giulia la
spesa farmaceutica, compresa quella ospedaliera, incide per circa
il 20 per cento sul totale dei costi del sistema sanitario in
regione. Il vicegovernatore si è poi soffermato sull’attività
delle farmacie che va aldilà della semplice distribuzione dei
medicinali “ma che può offrire ai cittadini più tipi di servizi,
questi ultimi però garantiti al momento a macchia di leopardo”.
Riccardi ha quindi illustrato il percorso di dialogo e confronto
che la Regione ha avviato nell’ambito della revisione della legge
regionale 17/2014 sulla sanità anche attraverso la costituzione
del comitato dei saggi, “ai quali – ha detto il vicegovernatore –
verrà messo a disposizione il contributo emerso nella riunione di
quest’oggi”.
Dal canto loro i rappresentanti dell’Ordine si sono soffermati
sulla necessità di rivedere il sistema dei Centri di assistenza
primaria avviati in alcune zone del Friuli Venezia Giulia in
quanto penalizzerebbero l’attività dei farmacisti. Inoltre hanno
evidenziato l’importanza di avere a disposizione una presenza
capillare di medici di base, così come delle farmacie,
distribuiti su tutto il territorio del Friuli Venezia Giulia.
Sui preparati galenici, l’Ordine ha chiesto alla Regione di
rivedere il sistema attuale che, in molti casi, affida alle
farmacie ospedaliere questo compito. La loro proposta è stata
quella di riassegnare il ruolo alle farmacie presenti nel
territorio, superando così alcune difficoltà riscontrate dai
cittadini tanto sui tempi di preparazione dei medicinali quanto
sull’approvvigionamento delle materie prime. Su questo tema,
inoltre, è stato chiesto al vicegovernatore di assegnare alle
farmacie, in ambito mutualistico, le preparazioni galeniche
destinate alle cure di patologie gravi.
Infine l’Ordine ha auspicato una rivisitazione della legge
regionale di settore risalente al 1981 in particolare
nell’impianto riguardante i turni, proponendo di presentare al
vicegovernatore una proposta di modifica calata sul territorio a
vantaggio del cittadino.