Moretuzzo: “Considerare i centri commerciali come le nuove piazze è un’assurdità. Se Lega e Forza Italia limiteranno le aperture festive, avranno il nostro sostegno”
Un progetto di legge che prevede l’erogazione di finanziamenti regionali per i piccoli Comuni (ovvero entro i 3 mila abitanti) finalizzati a sostenere i “buoni spesa solidali”. Lo ha elaborato il Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia, formato da Giampaolo Bidoli e dal capogruppo Massimo Moretuzzo, e sarà depositato nei prossimi giorni. I buoni – sull’esempio di una riuscita sperimentazione del Comune di Mereto di Tomba poi replicata con successo anche da altre amministrazioni comunali – andrebbero assegnati ai nuclei familiari per essere spesi negli esercizi commerciali presenti sul territorio comunale e convenzionati con il Comune stesso. L’iniziativa realizzerebbe in tal modo un duplice obiettivo: da un lato, permetterebbe di incrementare l’indotto economico di questi negozi – riconoscendone inoltre il rilevante ruolo sociale svolto nei piccoli comuni –; dall’altro, offrirebbe un importante aiuto economico alle famiglie. Più nello specifico, la norma dà quindi la possibilità ai Comuni che intendono avviare questa iniziativa di ricevere un aiuto economico dalla Regione pari alla cifra che loro stessi destineranno all’erogazione dei buoni spesa poi destinati alle famiglie, secondo modalità e forme in gran parte stabilite autonomamente dai Comuni.
Accanto a questa norma si aggiungerà a breve un secondo progetto di legge regionale, che prevede un finanziamento ad hoc per gli esercizi commerciali di vicinato per spese da sostenere ai fini di miglioramenti strutturali o di tipo tecnologico. Anche in questo caso la volontà è di fornire un aiuto economico concreto ai piccoli esercizi (pure ubicati in contesti urbani più grandi), dando loro modo di continuare a svolgere la funzione di presidio sociale sul territorio.
Al “pacchetto di interventi” destinati alle piccole attività e ai negozi di vicinato, di cui Progetto Fvg oggi sollecita la definizione sulla stampa locale, il Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia lavora, dunque, da tempo. «Vista l’importanza del tema e la necessità di dare risposte concrete alle piccole realtà commerciali, speriamo – affermano Bidoli e Moretuzzo – di arrivare in aula prima possibile con entrambi i progetti». La filosofia di queste iniziative differisce profondamente dalla visione di alcuni esponenti di Progetto Fvg, per i quali i centri commerciali sono le nuove piazze e i nuovi luoghi di aggregazione. Per Moretuzzo si tratta di «un’assurdità. Significa – chiarisce il capogruppo – legittimare un tipo di società in cui i consumatori si sostituiscono ai cittadini, dando l’ennesima spallata alla coesione sociale e al senso di comunità. Dopo aver incentivato la proliferazione di decine di centri commerciali in tutta la regione, con conseguente consumo indiscriminato di suolo agricolo e chiusura dei negozi presenti nei centri storici, ora si riconosce a queste strutture addirittura una funzione sociale e aggregativa: siamo alla follia. Questo non va solo contro il diritto dei lavoratori al riposo domenicale, va anche contro un’idea di società coesa e sostenibile. Noi siamo invece per supportare in modo forte i piccoli negozi, in particolare quelli presenti nei comuni montani e in quelli di piccole dimensioni. In questi casi le botteghe non sono solo delle attività economiche in grado di garantire i servizi di prossimità indispensabili, ma diventano veri e propri presidi di welfare di comunità. Se la Lega e Forza Italia intendono quindi procedere con delle norme molto stringenti rispetto alle aperture festive dei centri commerciali, avranno il nostro sostegno».