Patrimonio: la Regione tutelerà il valore del castello di Fontanabona
La Regione sarà all’altezza della storia, della cultura, del valore paesaggistico che il castello di Fontanabona rappresenta per l’identità del Friuli Venezia Giulia”.
Lo ha affermato l’assessore regionale al Patrimonio, Barbara Zilli, che domenica pomeriggio ha fatto visita al complesso del castello di Fontanabona, borgo di origine medievale nel comune di Pagnacco, che si affaccia sulla vallata del Cormor. Il primo nucleo della villa incastellata risale al X secolo e dall’inizio del 1600 il castello è appartenuto ai Mantica, passando in seguito ai Frangipane.
Il complesso, che comprende la villa, le case coloniche che compongono il borgo e un vasto numero di campi e vitigni che si estendono fino ai confini con il comune di Tricesimo, nel 1969 entrò a far parte di un lascito che i proprietari fecero alla Regione Friuli Venezia Giulia.
“Non è scontato che una famiglia legata ad un luogo che esprime una storia quasi millenaria, renda pubblico un patrimonio così importante”, ha dichiarato Zilli raccogliendo la testimonianza di affetto dell’ultima erede che ancora vive in un’ala dell’abitazione principale, la contessa Annamaria Frangipane, assieme alla quale l’assessore, accompagnata anche dal sindaco di Pagnacco, Luca Mazzaro, e da rappresentanti della giunta comunale, ha potuto fare visita al parco.
“Siamo certi che sapremo rispondere alle aspettative per tenere in vita questo luogo ed avvicinarlo alla cultura, alla fruizione da parte delle nuove generazioni, alla valorizzazione della storia e del paesaggio che in esso si esprimono”.
In serata, proprio con l’intento di aprire al pubblico la bellezza del castello e del suo parco fitto di piante secolari, nella chiesetta dei Santi Filippo e Giacomo si è tenuto un concerto al tramonto del Quartetto d’archi Maffei. L’appuntamento, organizzato dalla Fondazione Luigi Bon in collaborazione con il Comune di Pagnacco e grazie al sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e del Ministero dei beni culturali (Mibac) ha composto un repertorio di brani di Haydn, Schubert e Wolf, musiche che probabilmente nei secoli scorsi accompagnavano le giornate della vita nobiliare in villa.