Pasolini, la sceneggiatura mai diventata film è un libro. L’anteprima a Pordenonelegge 2018
«L’Histoire du soldat di Pier Paolo Pasolini è un’opera pensata espressamente per Ninetto Davoli ed egli era perfettamente consapevole di questo. Nelle tante interviste concesse quando l’Histoire diverrà una piéce teatrale, egli dirà ripetutamente: “L’ha scritta per me per mettermi in guardia contro i pericoli della tv, del consumismo, del successo effimero». Così scrive il musicologo Roberto Calabretto a proposito della sceneggiatura che Pier Paolo Pasolini non riuscì mai a trasformare in film: perché fu ucciso mentre ci stava lavorando, il 2 novembre 1975. Attraverso una certosina indagine in molte fonti, alcune pressoché inedite – dagli appunti custoditi al Gabinetto Viesseux di Firenze ad altri archivi pasoliniani – prende forma il libro “L’Histoire du soldat di Pier Paolo Pasolini”, terzo volume della collana avviata dal Teatro Verdi di Pordenone con Edizioni ETS, diretta da Maurizio Baglini e Giampietro Semeraro. Il volume, a cura appunto di Roberto Calabretto, sarà presentato nell’ambito di pordenonelegge 2018 sabato 22 settembre, alle 17 nella Sala Ridotto del Verdi: l’autore converserà con il pianista Maurizio Baglini, consulente musica della Stagione del Teatro. Ed è nell’ambito del cartellone musicale che questo libro integra un nuovo progetto produttivo del Verdi: l’allestimento di “Histoire du soldat” di Stravinskij, rielaborata attraverso gli appunti di Pier Paolo Pasolini, protagonista l’Ensemble Zipangu diretto da Fabio Sperandio per la regia di Gianni Farina. L’evento, prodotto in collaborazione con Menoventi dal Teatro Verdi che ospita la prima nazionale, debutterà il prossimo 2 novembre, in occasione dell’anniversario dalla morte di Pasolini e in calendario è già stata fissata una replica a Ravenna sempre nel mese di novembre. Il sogno cinematografico irrealizzato dell’artista friulano attingeva ispirazione dalla fiaba del Soldato e del Diavolo musicata da Stravinsky nel 1918, su testo di Ramuz. Pasolini, fra il 1973 e il ’74, pensò di trasferire la storia sul grande schermo: le bozze del lavoro contengono vari elementi caratteristici della sua poetica. «Questa sceneggiatura – spiega Calabretto – completa con un ulteriore tassello il vasto corpus di testi pasoliniani di carattere musicale. Contiene ‘adagi’ bellissimi e poetici a commento delle avventure del soldato protagonista. Tanti i riferimenti sui rapporti fra Pasolini e la musica: una sua poesia dedicata al violino, i riferimenti alle frequentazioni con la violinista Pina Kalc negli anni di Casarsa, gli scritti sulla musica di Bach per violino e molto altro ancora. Identificando la televisione con il diavolo opera una trasposizione dell’opera di Stravinskij nell’Italia degli anni Sessanta».
Di assoluto rilievo anche l’altro libro, il quarto della medesima collana, in uscita per Edizioni ETS – Teatro Verdi Pordenone: si intitola “Il pianoforte di Leonard Bernstein” ed è firmato dal pianista Emanuele Arciuli che lo presenterà a pordenonelegge venerdì 21 settembre, alle 15.30 al Teatro Verdi, in dialogo con Maurizio Baglini. Nei 100 anni dalla nascita di Bernstein focalizza Leonard su uno dei massimi Direttori d’orchestra del secolo scorso, ma anche un grande compositore. Il libro approfondisce gli aspetti peculiari dei lavori per pianoforte e pianoforte e orchestra. Con alcune testimonianze di pianisti, compositori, musicologi di assoluto prestigio, tutti in qualche modo legati a Bernstein.