Sgominata nei mesi scorsi rete di microspaccio tra Pordenone e Treviso, concluso ieri l’iter giudiziario del primo spacciatore identificato
Nei mesi scorsi i carabinieri hanno messo in manette a Sacile un giovane spacciatore di 24 anni, operaio, che aveva venduto a ben 23 clienti, tra i quali anche alcuni minorenni, marijuana ed eroina. Il tutto documentato dal detective della Compagnia, che lo aveva colto sul fatto sotto la cupola della chiesa di San Liberale. Il pusher però ha accettato di seguire un percorso riabilitativo al Sert, portato a termine con successo e quindi ora dovrà scontare 2 anni e 2 mesi di reclusione.
Il giovane infatti, oltre a vendere regolarmente la droga ai suoi clineti, deteneva per uso personale hashish e marijuana. Proprio rinvenendo la droga a casa sua, i carabinieri hanno ricostruito e scoperto una rete di microspaccio, che contava, oltre al detenuto, altri 5 indagati e circa 61 clienti tra Pordenone e Treviso. Questi appartenevano alle più disparate classi sociali e andavano dai 16 anni alla mezza età.