Sicurezza: telecamere per gli agenti di polizia locale
Per ora è solo un’ipotesi, ma gli agenti di polizia locale del Friuli Venezia Giulia potrebbero in futuro dotarsi di telecamere da indossare sulle divise per aumentare la sicurezza nei controlli e nelle operazioni di intervento.
Uno scenario che piace all’assessore regionale alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti, che oggi a Trieste ha assistito ad una dimostrazione dell’utilizzo di alcuni dispositivi di videoregistrazione di ultima generazione.
“Le nuove tecnologie possono e devono aiutare la sicurezza dell’agente di polizia locale così come del cittadino” è stato il commento di Roberti, secondo cui “queste tipologie di telecamere sono utili nei casi in cui c’è bisogno di arrivare all’uso della forza, quando l’agente si trova ad intervenire in situazioni di pericolo, ma anche quando si tratta di dirimere dubbi su fatti avvenuti in contesti di concitazione e possono essere utili ai fini della ricostruzione di ciò che realmente è successo”.
Le apparecchiature presentate oggi nel piazzale della caserma San Sebastiano a Trieste sono di due tipologie: un sistema di videocamere da installare all’interno dell’abitacolo delle autovetture, che consente le riprese frontali e quelle verso il sedile posteriore dell’auto, ed una telecamera frontale da collocare sulla giacca delle divise degli agenti, la cosiddetta bodycam.
Entrambi i dispositivi consentono la ripresa in tempo reale di quanto accade e attivano una registrazione con una memoria che va da 30 secondi a 2 minuti e che, in fase di utilizzo in condizioni di normalità, va in sovrascrittura, eliminando automaticamente le riprese effettuate, nel rispetto della privacy.
Quando invece l’agente si rende conto di trovarsi in una situazione di pericolo, può attivare la registrazione continua, avvisando la persona che viene ripresa. In questo caso la videocamera recupera automaticamente gli ultimi due minuti di registrazione, consentendo, ad esempio, di risalire al momento in cui c’è stata una provocazione o un tentativo di aggressione.
I video possono poi essere scaricati e salvati su una piattaforma cloud ed essere riutilizzati anche in fase di giudizio. Per gli illeciti amministrativi il video non costituisce fonte probatoria, come ha evidenziato il comandante della Polizia locale di Trieste, Walter Milocchi, ma può essere utilizzato per il libero convincimento del giudice (come già avviene, ad esempio, per le registrazioni effettuate dalle telecamere a bordo degli autobus). Il sistema funziona nel rispetto della normativa europea sulla privacy per quanto attiene alla conservazione e archiviazione dei video.
Londra è la capitale europea che ha il maggior numero di dispositivi di questo tipo in adozione (quasi 30 mila).
In Friuli Venezia Giulia, per ora, solo il Comune di Monfalcone ha acquistato due telecamere con le quali avvierà a breve un periodo di sperimentazione, mentre il Comune di Trieste, con il vicesindaco Paolo Polidori, sta valutando l’opportunità di adottare sia le videocamere da indossare che quelle da installare sulle auto. Altre città in Italia ad aver attivato la sperimentazione sono Palermo, Padova, Treviso ed alcuni comuni della Lombardia.