Gorizia, un solaio settecentesco di grande valore scoperto grazie al restauro di Villa Louise
Il restauro di Villa Louise ha riservato un’inaspettata sorpresa agli addetti ai lavori: il prestigioso edificio goriziano, di proprietà della Fondazione Coronini Cronberg, ha conservato segretamente fino a oggi un’orditura storica settecentesca di grande valore, venuta alla luce appunto durante l’intervento di recupero funzionale in atto da fine gennaio grazie al contributo della Regione. Il ritrovamento, emerso durante la rimozione del tavolato del solaio nel sottotetto, ha destato piacevole stupore. La Fondazione Palazzo Coronini Cronberg e l’Ater di Udine, incaricata di coordinare l’intervento, insieme ai funzionari della Soprintendenza di Trieste, hanno visionato l’area più volte, in modo da decidere le strategie di protezione delle travi decorate, per avviare poi nuove indagini storiche e stratigrafiche sugli intonaci del vano sottostante.
Le imprevedibili e interessanti scoperte hanno imposto di rivedere e modificare in corso d’opera le scelte operative finora attuate. In un’ottica di interventi organici e di recupero complessivo dello stabile, in questa fase si è scelto quindi di procedere alla riduzione di alcune opere in appalto che altrimenti avrebbero interferito con le strategie di conservazione delle scoperte emerse. I nuovi ritrovamenti influiranno anche sulle scelte progettuali future: le maggiori energie saranno convogliate nelle stanze al piano nobile e al solaio del sottotetto per conservare al meglio gli apparati decorativi esistenti noti e scoperti di recente, a testimonianza della storia e del prestigio della villa, almeno fino a nuove auspicate scoperte.
Grazie a un accurato lavoro di riqualificazione che lo riporterà all’originario splendore, lo stabile di largo Culiat 7 diventerà un incubatore per imprese culturali e creative. Il primo lotto dei lavori, comprendente il restauro conservativo della copertura del corpo centrale e delle due torrette laterali è stato affidato all’impresa Mari&Mazzaroli di Trieste, ditta che si è aggiudicata la gara di appalto, per un valore di 420mila euro circa. Complessivamente, grazie alla Regione, gli interventi di restauro possono contare su uno stanziamento di cinque milioni di euro.