“Bivacchi e fuochi”, ecco il nuovo album del coro “Vôs de mont”
Il disco, l’ottavo prodotto dalla nota formazione canora, sarà presentato al pubblico sabato 29 settembre, alle 21, nel duomo di Tricesimo
Ottavo album per il coro “Vôs de mont” di Tricesimo, prestigiosa formazione composta da 44 voci provenienti da tutto il Friuli e dal vicino Veneto e forte di quasi quarant’anni di attività: l’importante lavoro, intitolato “Bivacchi e fuochi“, sarà presentato al pubblico in una serata-evento in programma per sabato 29 settembre, alle 21, nel duomo di Tricesimo. La raccolta, che contiene le ultime composizioni del maestro Marco Maiero, consentirà al pubblico di riascoltare le sempre apprezzatissime esibizioni del coro, cogliendone la maturità vocale e il colore timbrico. Obiettivo del lavoro è, «ancora una volta – sottolinea il presidente del coro, Paolo Merlino -, raccontare con rinnovato entusiasmo l’uomo, l’anima, la terra, nelle tante stagioni della vita».
Il coro Vôs de Mont. Composto da ben 44 voci, provenienti da tutto il Friuli Venezia Giulia, il coro Vôs de mont offre, nei suoi concerti, i colori profondi della poesia, uniti ad una vivacissima intensità interpretativa. Nel tempo la formazione è riuscita ad acquisire una sua identità timbrica e una marcata personalità scenica. Non canta la malinconia del passato, bensì i brividi che suscita la bellezza del presente: è un raro esempio di “coro d’autore”, identificazione di assoluta e importante eccezionalità, in quanto situazioni corali di tale fisionomia sono davvero rare. Ciò è stato da sempre motivo di interesse, tanto che il repertorio del Vôs de mont è ormai apprezzato e condiviso da moltissime realtà corali, italiane ed estere. Navigando sul sito youtube e cercando il canto “Daur San Pieri”, o Marco Maiero, si trovano video di cori da ogni parte d’Italia e del mondo che cantano le canzoni in friulano del Vôs de Mont.
L’attività del coro è costante, sia in ambito regionale che nazionale. Frequenti sono le collaborazioni con figure importanti dell’arte friulana: basti citare l’attore Massimo Somaglino e il pittore Gianni Borta. Nei suoi quasi quarant’anni di attività il Vôs de Mont ha tenuto innumerevoli concerti, in un’infinità di località italiane ed estere. Nel 1987 ha prodotto il disco Anin insieme, nel ’92 Lidrîs, nel ’96 Albadis, nel 2001 Mateçs; sono seguite le raccolte ‘L è ben vêr (2004), Carezze (2009) e In cammino, uscita nel 2013. Significativa e di estrema raffinatezza l’interpretazione di alcuni canti di Maiero, rielaborati ed eseguiti al pianoforte dal maestro Paolo Chiarandini: nel 2015, a completamento di tale lavoro, era stato presentato l’album “Anime e lune”.
Marco Maiero. Marco Maiero è nato a Tricesimo nel 1956. Nel 1981 si è diplomato in trombone presso il Conservatorio “J. Tomadini” di Udine. Insegna educazione musicale alla scuola secondaria di primo grado di Tricesimo. L’inizio del suo percorso nell’ambito della musica corale è strettamente collegato agli indispensabili insegnamenti del maestro Bepi De Marzi e all’altrettanto indispensabile collaborazione con le voci del coro Vôs de mont, che ha fondato nel 1979. Con quest’ultimo ha cominciato a proporre canti originali, di cui firmava musica e testi, facendo così diventare il Vôs de mont un raro esempio di “coro d’autore”. I testi dei suoi canti, spesso in marilenghe, hanno sempre trovato luce espressiva nei colori della terra e della storia friulana. La musica di Maiero si ispira a una sorta di polifonia etnica, in cui melodia e armonizzazione, pur usando un linguaggio accessibile, sono alla costante ricerca delle potenzialità e dei colori della voce. La proposta musicale del maestro si articola in un linguaggio sempre attento alla cantabilità, senza però rinunciare a una costante evoluzione armonica e formale: strettamente collegati all’idea musicale ma piacevolmente autonomi se letti separatamente, i testi riescono a far condividere le domande, le stagioni, i sogni, le storie del vissuto quotidiano. Tra i vari riconoscimenti ricevuti dal maestro Maiero, particolarmente significativo è il premio “Merit furlan” (edizione 2016).