Confcooperative Fvg sulle aperture domenicali: sì alla competenza regionale
«Ben venga la restituzione alla Regione della competenza in materia di aperture dei negozi. Si tratta di una soluzione che consentirebbe di individuare la soluzione più idonea al contesto del Friuli VG che ha le sue specificità – è il commento di Giuseppe Graffi Brunoro, presidente di Confcooperative Fvg -. Qualunque sia la soluzione individuata, va tutelato il principio di parità di trattamento tra gli operatori economici: per questo serve sicuramente la certezza delle regole. Non devono crearsi situazione di disparità che vanno a svantaggio dei piccoli esercenti. Una soluzione di chiusure parziali, o a turnazione, può andare bene. È tuttavia fondamentale che essa sia effettivamente applicata così da non determinare situazioni di concorrenza sleale tra gli operatori che finirebbero poi per rendere inefficace la norma».
Chiede cautela e misura, Confcooperative Fvg, sul tema della eventuale individuazione di “comuni turistici”: «Giusto prevedere per gli stessi un regime particolare che vada incontro alle esigenze dei turisti, ma una norma speciale di questo tipo ha senso se limitata a poli “realmente” turistici come Lignano e Grado o Tarvisio. Se l’elenco dei comuni turistici diventa generalizzato, finisce per essere elusiva degli obiettivi della norma e ingenerare una situazione di concorrenza sleale». Confcooperative Fvg sottolinea, infatti, come il riconoscimento di centro turistico a numerosi centri finirebbe per svilire il senso delle chiusure domenicali in quanto basterebbe spostarsi di pochi chilometri per trovare un market aperto, danneggiando gli altri negozi che si trovano in comuni limitrofi. Confcooperative Fvg sottolinea, inoltre, il ruolo che possono avere le piccole cooperative di consumo, ancora diffuse sul territorio regionale, per aiutare a far rinascere il commercio di prossimità nei borghi rurali: «Si va diffondendo il concetto di cooperativa di comunità, capace di rispondere a molteplici bisogni della comunità diversificando prodotti e servizi (parafarmacia, servizi postali ecc.). In luoghi dove una popolazione è sempre più anziana e in centri dove vengono meno molti servizi può costituire un modello da diffondere e sostenere», conclude Graffi Brunoro.
Il settore distribuzione e consumo di Confcooperative Fvg conta 45 cooperative, con oltre 26.000 soci.