Serata Alzheimer, il monito dei medici : “i malati non vengano esclusi da famiglia e comunità”
PIENONE STASERA ALLO STADIO FRIULI PER LA IX SERATA ALZHEIMER
TANTE INFORMAZIONI DAI RELATORI,
MA ANCHE UN PO’ DI LEGGEREZZA CON DARIO ZAMPA E CATINE
Sold out all’auditorium dello stadio Friuli per la nona edizione della Serata Alzheimer organizzata dall’Anap/Ancos provinciale in collaborazione con la locale associazione che si dedica al sostegno di quanti fanno i conti la malattia. All’invito del presidente provinciale dei pensionati di Confartigianato-Imprese Udine, Pierino Chiandussi, e della numero uno dell’associazione Alzheimer Udine, Mariangela Benedetti Esente, ha risposto stasera una folla di gente, segno di quanto l’interesse verso la conoscenza di una malattia che in Italia colpisce 1,2 milioni di persone (destinate a raddoppiare da qui al 2050) sia alto. Soddisfatto il presidente di Anap Udine, Pierino Chiandussi: “Il nostro obiettivo – ha detto – è quello di sensibilizzare la cittadinanza nei confronti di una malattia devastante”.
“Le nostre capacità cambiano? Sì. Ma dentro siamo le stesse persone”. Parola di John Sandblom, malato di Alzheimer e cofondatore della Dementia alliance international, citato dal dottor Roberto Colle nel suo intervento per dire quanto importante sia “l’inclusione delle persone con demenza nella comunità sociale di appartenenza”. Questo il principale messaggio lanciato dallo Stadio Friuli. “Guardare alle persone affette da Alzheimer – per dirla con Colle – prima che come malate, come persone al pari di tutti noi, con una dignità che va rispettata e tutelata. Combattere la disinformazione significa battersi contro l’attuale, riprovevole e ingiustificata stigmatizzazione dei malati e dei loro familiari”. Bisogna insomma guardare oltre la malattia, “riconoscere – ha proseguito Colle – l’individualità della persona che, sebbene sbiadita dalla malattia, non è scomparsa”. Servono accoglienza e coinvolgimento, ascolto e inclusione.
Durante la serata, condotta dal giornalista Alberto Terasso e sostenuta dal Comune di Udine e dalla Maico sordità, i relatori – Colle e il prof Vincenzo Marigliano, direttore del dipartimento di Scienze geriatriche dell’università La Sapienza di Roma – hanno a più riprese sottolineato l’importanza di una diagnosi precoce. Utile a consentire interventi tempestivi sulle cause delle demenze reversibili, ad avviare terapie in grado di ritardare la progressione della malattia, ad organizzare meglio la vita del malato e dei suoi famigliari.
Qualche suggerimento? “Attività pratiche di rinforzo positivo per aumentare l’indipendenza funzionale – ha suggerito il dottore -, bassi livelli di illuminazione, musica e suoni che simulano quelli della natura e che migliorano il comportamento alimentare, esercitazioni multimodali, ginnastica dolce o passeggiate, pet therapy, accessi programmati alla toilette”. Nella marea d’informazioni, consigli, indicazioni per conoscere e affrontare la malattia si sono inseriti gli interventi musicali di Dario Zampa e gli sketch in marilenghe firmati Catine.