Salute: Riccardi, professioni infermieristiche pilastro sanità
“Le professioni infermieristiche sono un pilastro importante del sistema sanitario e l’apporto che sapranno dare alla sua riforma sarà fondamentale per strutturare al meglio i servizi dai quali dipende la salute delle persone”. Questo il messaggio lanciato dal vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, durante il convegno “La politica del cambiamento nella sanità in Friuli Venezia Giulia. Esperienze a confronto: quali opportunità per gli infermieri?”, organizzato dall’Ordine delle professioni infermieristiche di Udine. Durante il suo intervento, Riccardi ha ribadito “la massima disponibilità al dialogo per migliorare il disegno di legge di riforma della sanità, in particolare con coloro che lavorano in questo settore. Si tratta di un comparto fondamentale per i cittadini perché garantire il loro benessere fisico è la responsabilità più grande, sia per chi governa sia per chi opera in sanità”. Il vicegovernatore ha quindi confermato “l’assoluta necessità di intervenire sul servizio sanitario regionale. Il disavanzo di circa 60 milioni evidenziato dalle proiezioni delle aziende è la dimostrazione di come un sistema non coordinato in maniera efficace generi ricadute negative per i cittadini”. “In quest’ottica – ha aggiunto Riccardi – l’applicazione del modello che prevede il trasferimento alla cosiddetta Azienda Zero di tutte le attività non direttamente collegate alla sanità sarà rivoluzionario e permetterà di portare ordine, garantire servizi migliori e razionalizzare le spese”. In merito alla decisione di non separare aziende sanitarie e territoriali, il vicegovernatore ha confermato che “si tratta di una scelta di responsabilità assunta anche sulla base delle indicazioni giunte dai portatori di interesse del settore sanitario per non sottoporre il comparto a stress eccessivi”. “Il mio auspicio – ha proseguito – è che tutti i soggetti coinvolti dal processo di riforma collaborino con la Regione per strutturare un apparato in grado di dare risposte concrete ai pazienti anche dopo la loro dimissione, perché il riordino della risposta territoriale è una delle grandi sfide che dobbiamo affrontare”. Infine, riguardo al Nue, Riccardi ha spiegato che “il tema sul quale dobbiamo ragionare non è il ritorno a modelli precedenti e tecnicamente obsoleti, ma garantire il funzionamento di quelli attuali sia attraverso l’aggiornamento tecnologico sia valutando la possibilità che la gestione dell’emergenza ritorni in mano ai professionisti della salute”.