Salute: la Regione vuole accreditare la piscina fisioterapica Maniago
“La Regione metterà il proprio impegno nello sbloccare l’iter per l’accreditamento della piscina di Maniago, affinché la struttura possa offrire i servizi di fisioterapia in acqua ad un territorio di area vasta”. Così il vice governatore del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, si è espresso oggi durante la visita alle strutture sanitarie di Maniago, accompagnato dal direttore generale dell’Azienda per l’assistenza sanitaria n.5 di Pordenone, Giorgio Simon, dal direttore del Distretto sanitario, Antonio Gabrielli, dal sindaco Andrea Carli, presenti anche la consigliera regionale, Mara Piccin, e alcuni rappresentanti del consiglio comunale. Riccardi ha potuto visionare l’impianto natatorio del polo sportivo maniaghese, che ospita un’area dedicata alla fisioterapia in acqua, attualmente svolta in regime privatistico. Su questa struttura, però, l’Azienda sanitaria ha già espresso l’interesse ad un utilizzo in convenzione, poiché gli impianti consentirebbero di dare risposta alle esigenze fisioterapiche di pazienti di una vasta area del pordenonese, comprese le persone con problematiche psichiatriche associate e i pazienti affetti da ictus. “È una struttura interessante – ha dichiarato Riccardi – che può andare ad integrare una risposta territoriale articolata mettendola in connessione con i servizi distrettuali già presenti nell’ex ospedale”. Poco prima, infatti, Riccardi ha avuto modo di visitare gli edifici del Presidio Ospedaliero per la Salute di Maniago di via Unità d’Italia, dove trovano sede i principali servizi distrettuali: il poliambulatorio, (ortopedia, dermatologia, oculistica, diabetologia, medicina interna, cardiologia, medicina dello sport, chirurgia, pneumologia), la neuropsichiatria infantile, il consultorio, i locali dei pediatri di libera scelta, il distretto sanitario, il dipartimento di prevenzione, il nucleo dei medici di medicina generale, un centro di salute mentale sulle 24 ore con 6 posti letto, un centro prelievi, il servizio dialisi, il servizio dipendenze, l’ospedale di prossimità che ha funzioni di residenza sanitaria assistita con 30 posti letto e il reparto di fisioterapia. L’azienda sanitaria ha avviato, in accordo con il Comune, un piano di riorganizzazione della struttura per razionalizzare la fruizione dei servizi da parte degli utenti, prevedendo, in particolare, lo spostamento della fisioterapia in un’ala più facilmente raggiungibile rispetto ai piani sotterranei in cui adesso è ospitata, il completamento del Centro di medicina generale, lo spostamento del Centro di salute mentale e la realizzazione, già finanziata dal Ministero della giustizia, dell’ampliamento della Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) con ulteriori 4 posti letto da destinare a persone condannate per reati e affette da disturbi mentali. Inoltre, il trasferimento degli ambulatori delle dipendenze negli ex locali del punto prelievi. L’ospedale risale al 1955 e presenta tuttora spazi molto vasti, disposti su più piani, e in alcuni casi sottoutilizzati, tanto da rappresentare oggi un’opportunità: “è evidente che strutture come queste costituiscono ora dei poli sanitari da valorizzare nell’ottica, espressa dalla riforma sanitaria, di riportare sempre più vicino ai cittadini i servizi primari e di supporto ai pazienti cronici”, è stato il commento di Riccardi.