Terza corsia della A4 modello in Europa. Una delegazione ungherese in visita per progettare la nuova autostrada Budapest – Gior
La costruzione della terza corsia della A4 diventa un modello in Europa. Una delegazione tecnico, imprenditoriale e ministeriale ungherese ha visitato nel fine settimana la centrale operativa di Palmanova di Autovie Venete e i cantieri del terzo e primo sub lotto del quarto lotto per apprendere la metodologia dei lavori dei quaranta chilometri di strada soggetti all’allargamento delle carreggiate e trasferirla poi nella progettazione della futura nuova autostrada che sarà a tre corsie: da Budapest a Gior, l’autostrada più importante in Ungheria che collega la capitale ungherese con il confine austriaco e quindi con Vienna.
Alla testa della delegazione c’era il responsabile del dipartimento per lo sviluppo delle infrastrutture stradali del ministero per l’innovazione e la tecnologia, Zsolt Thoroczkay, che ha avuto modo anche di confrontarsi a lungo con il presidente della Concessionaria, Maurizio Castagna. L’incontro è stato, infatti, utile anche come scambio di informazioni in chiave di internazionalizzazione per le imprese della nostra Regione.
Ad accompagnare il gruppo formato da 16 persone, tra i quali anche direttori e amministratori delegati di società di sviluppo di progetti di autostrade e controllate del ministero che si occupano della manutenzione delle strade in Ungheria, c’erano il direttore tecnico, Enrico Razzini, il direttore d’esercizio Davide Sartelli, il responsabile viabilità e traffico Luca Vincenzi, il direttore del quarto lotto, Corrado Accardo e l’assistente alla direzione lavori del terzo lotto Stefano Bampa.
La visita è iniziata dalla sala radio, cuore pulsante di Autovie, dove la delegazione ungherese ha potuto comprendere il modello di gestione delle emergenze del traffico legate soprattutto al frequente passaggio dei mezzi pesanti provenienti dall’est Europa. E’ da questa centrale di controllo, sempre collegata con il Centro Operativo Autostradale della Polstrada – dove gli operatori 24 ore su 24 controllano le 150 telecamere sulle rete – che partono gli “alert” per l’ “esercito” di ausiliari al traffico che pattugliano l’autostrada, in caso di incidenti, mezzi in panne, o pericoli per la circolazione. Ausiliari che sono in grado di intervenire in pochi minuti dovunque grazie alla presenza di 36 varchi nei quaranta chilometri di cantiere.
Dall’emergenza alla progettazione, dalle fasi di costruzione e spostamenti della circolazione dei mezzi alla manutenzione. La delegazione ungherese si è dimostrata, infatti, molto interessata alle modalità di stesura dei contratti di appalto con cui sono stati affidati i cantieri e in particolare al “premio di accelerazione” per le ditte assegnatarie – equivalente al 10% dell’importo di lavori – che sta consentendo ad Autovie di anticipare i tempi di consegna della terza corsia. Ma non solo i vertici della concessionaria hanno anche spiegato l’importanza della manutenzione delle strade, dei ponti e di tutte le opere che insistono sulla rete: 15 milioni di euro all’anno, che fanno di Autovie una realtà virtuosa a livello nazionale. Tra le numerose domande poste dal team di tecnici e imprenditori magiari anche il tipo di materiale impiegato nella costruzione dei viadotti e le fasi di restringimento delle carreggiate necessarie per consentire il pieno svolgimento dei cantieri.
Quindi nella due giorni di full immersion c’è stato spazio per le visite “sul campo”, a partire dal nuovo ponte in acciaio sull’interconnessione tra la A23 e la A4, lungo 120 metri, recentemente varato, al cavalcavia, in fase di completa realizzazione, tra Fauglis e Bagnaria Arsa, fino all’opera “regina” del terzo lotto – tra Alvisopoli e Gonars -, ovvero il doppio viadotto sul fiume Tagliamento. L’ultima tappa è stata preceduta da un tour negli impianti di trasformazione e stoccaggio dove vengono fabbricati i conci che formano i due ponti sul Tagliamento lunghi 1 chilometro e mezzo ciascuno.