Ambiente: al via piano bonifica giardini a Trieste
Un piano pilota, per la prima volta adottato in una città italiana, che trasforma, relativamente ai casi di inquinamento diffuso, una situazione di emergenza in una gestione ordinaria del problema. Lo ha affermato oggi l’assessore all’Ambiente del Friuli Venezia Giulia, Fabio Scoccimarro, che, supportato dall’Agenzia per la protezione dell’ambiente (Arpa),ha illustrato uno degli interventi del piano ordinario, il fitorimedio, che verrà applicato dal Comune di Trieste (utilizzando un contributo della Regione) nel giardino di piazzale Rosmini dove, nel 2016, è stata rilevata la presenza di sostanze inquinanti sopra i limiti di legge nei primi 15 centimetri del suolo. Un progetto sperimentale, come ha detto Scoccimarro, che la Regione ha predisposto con l’avvallo dell’Istituto superiore di sanità e del ministero dell’Ambiente. “In sostanza – ha spiegato l’assessore – determinate piante andranno a togliere gli inquinanti presenti nel terreno attraverso un processo di bonifica naturale”. “Una volta che lo studio inizierà a dare i primi risultati – ha aggiunto – potremmo valutare l’efficacia di questa modalità d’intervento e la sua eventuale applicazione anche in altre aree della città”. Sul fronte di quelle che potrebbero essere le principali fonti di inquinamento, Scoccimarro ha sottolineato che, sempre all’interno del piano, Arpa Fvg e Università di Trieste andranno a sviluppare delle simulazioni e delle analisi al fine di individuare le sorgenti inquinanti grazie ai deposimetri che saranno posizionati a Trieste. Al termine di questo lavoro verranno decise le azioni da intraprendere negli altri giardini oggetto di bonifica (via Giulia e pineta di Servola). “Dovesse rappresentarsi uno scenario contraddistinto da livelli di inquinamento particolarmente elevati – ha affermato Scoccimarro – potrebbe essere suggerito all’Amministrazione comunale di assumere decisioni in merito alla circolazione veicolare, così come agli istituti scolastici di innestare nei giardini l’erba sintetica in quanto più facile da pulire dagli agenti inquinanti”. “Va specificato – ha concluso l’assessore – che queste sono soluzioni estreme, nel caso in cui il sistema di bonifica naturale del fitorimedio non desse i risultati attesi”.