Bcuc, il collettivo di Soweto in esclusiva nazionale a Pordenone il 13 novembre
A CINEMAZERO DI PORDENONE “BCUC”
IL COLLETTIVO DI SOWETO CHE DA’ VOCE IN CHIAVE CONTEMPORANEA AL MESSAGGIO DEGLI ANTENATI RIVISITANDO IL SOUND JAZZ DEGLI ANNI ’70 E ’80 IN CHIAVE HIP HOP
CON UNA PROROMPENTE ENERGIA AFRO-PUNK
Arrivano da Soweto, con tutta la loro energia afro-punk, e saranno in Italia per la prima volta: a Pordenone, in esclusiva nazionale, martedì 13 novembre, alle 21, a Cinemazero, per il primo dei concerti del festival Il volo del jazz di Controtempo che intreccia la rassegna Gli occhi dell’Africa, organizzata dalla Caritas della Diocesi di Concordia-Pordenone, Cinemazero e l’Altrametà.
Si tratta dei sudafricani BCUC, acronimo che sta per Bantu Continua Uhuru Consciousness, sette membri di un formidabile collettivo che, dando voce in chiave contemporanea al messaggio degli antenati, richiamando la forza delle tradizioni indigene rivisitano il sound del jazz degli anni ‘70 e ‘80 in chiave hip hop e lo esaltano con una energia tutta afro punk.
Nel contesto tradizionale africano la musica rappresenta molto più che un mero intrattenimento, è richiamata dalla memoria storica collettiva, impiantata nella comunità dalla coesione sociale, rafforza il vincolo col mondo spirituale, è, in poche parole, parte integrante della società stessa. Esiste un legame profondo fra i musicisti e la vita del popolo, la loro musica trae sempre linfa e ispirazione dalla realtà quotidiana. Non fanno eccezione i Bcuc, che hanno debuttato nel 2016 “Our Nation” e giunti con “Emakhosini” al secondo album, e che definiscono il loro lavoro “musica per le persone da parte delle persone con le persone”.
Il loro collettivo è nato a Soweto a due passi dalla chiesa dove negli anni dell’apartheid Desmond Tutu organizzava la fuga degli attivisti ricercati dalla polizia. E proprio da Soweto provengono tanti dei movimenti creativi artistici più impegnati, data la fervente energia del luogo già emersa una ventina di anni fa con il movimento “Rainbow Nation’”. Come i loro predecessori, anche Bantu Continua Uhuru Consciousness interpretano la musica come una sorta di trance edonistico ma anche come un mezzo di azione politica e di liberazione spirituale.
“Bcuc arrivano dal Sud Africa con la loro energetica, unica, magica formula portando le voci degli antenati riproposte in chiavi sonore miste di vibrazioni funk e punk rock intrise di hip hop rievocando Fela e tante altre infiltrazioni musicali” (Gilles Peterson, BBC Radio 6 Music/Worldwide FM).
”