Prestigio per Mittelfest: “Ragazzi del ’99” sabato 10 novembre su Rai 5 e la medaglia di Mattarella
I CENT’ANNI DELLA GRANDE GUERRA
ALLE 19.15 ANDRA’ IN ONDA IL CONCERTO SINFONICO (CON LE PARTI RECITATE SU TESTI DI ANGELO FLORAMO) CHE FU ESEGUITO L’11 LUGLIO SCORSO NELLA CHIESA DI SAN FRANCESCO, A CIVIDALE, IN PRIMA ASSOLUTA
RICONOSCIUTO IL VALORE ARTISTICO E CIVILE DEL PROGETTO.
OMAGGIO AL FRIULI CHE PAGO’ UN TRIBUTO PARTICOLARMENTE PESANTE DURANTE IL CONFLITTO. LA MEDAGLIA DEL PRESIDENTE MATTARELLA
SUL PALCO 99 MUSICISTI DI 20 PAESI EUROPEI RIUNITI NELLE ORCHESTRE DI LUBIANA E SARAJEVO
Sabato 10 novembre, alle 19.15, Rai 5 manderà in onda il concerto sinfonico “Ragazzi del ’99”: ha emozionato e commosso il pubblico che affollava la Chiesa di San Francesco, a Cividale, la sera dell’11 luglio scorso, dov’è stato eseguito in prima assoluta per Mittelfest 2018, coprodotto da Italia, Slovenia e Bosnia Erzegovina (Mittelfest, Festival Ljubljana, European Career Centre for Artists Triple Bridge, Music Up Close Network con il supporto di Creative Europe programma dell’Unione Europea).
Preceduto da un minuto di silenzio, dedicato sia al ricordo dei giovani che persero la vita nella Prima Guerra Mondiale, sia, per una triste coincidenza, ai tanti morti della strage di Srebrenica (che si commemora l’11 luglio), il concerto – le cui riprese sono state realizzate da Videe con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia – si è dunque rivelato un inno alla pace, a un’Europa senza confini e senza muri. La scelta di Rai 5 di inserirle nella sua programmazione, in prima serata, oltre a riconoscere l’importanza del progetto, ideato dal direttore artistico di Mittelfest, Haris Pašović, promuove in modo prestigioso anche l’immagine del Friuli-Venezia Giulia come regione internazionale ed europea.
“Solo il silenzio e tutt’al più la musica – dichiara il presidente di Mittelfest Federico Rossi – sono capaci di esprimere i sentimenti più profondi di fronte a certe tragedie umane. E questo concerto dà voce, più di tutti i discorsi di questi giorni, all’orrore per una “inutile strage”, alla pietà per i milioni di vittime, alla rabbia per la stupidità umana, alla speranza nonostante tutto. Non nascondo la soddisfazione – prosegue – per la messa in onda di quest’opera su un canale televisivo nazionale, che intende rendere omaggio al tragico tributo pagato dal Friuli un secolo fa. Ed è anche un riconoscimento del valore di uno degli spettacoli di grande impegno civile e di alta qualità artistica che sono stati proposti nell’ultima edizione del Mittelfest”.
“Ragazzi del ’99″, che per il suo valore ha anche ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è una produzione che unisce la musica – quella della Ljubljana International Orchestra e Sarajevo Philharmonic Orchestra, con al pianoforte Viviana Lasaracina, per la direzione di Živa Ploj Peršuh – alle parole dello scrittore friulano Angelo Floramo, recitate in italiano, friulano, tedesco e sloveno dall’attore Paolo Mutti. Testi che raccontano i sentimenti dei giovani italiani, ma anche dei loro coetanei austriaci e sloveni, al fronte, accomunati dagli stessi desideri: la nostalgia di casa, la mancanza della fidanzata, la voglia di fuggire dall’orrore e ritornare alla vita.
Quella dei Ragazzi del ’99 è una delle pagine più strazianti e commoventi della Prima Guerra mondiale. Furono 300 mila i coscritti negli elenchi di leva che nel 1917 compivano diciotto anni, mandati giovanissimi sul campo di battaglia, contribuendo in modo decisivo alla vittoria sul fronte italiano nel 1918. Decine di migliaia morirono al fronte. Una generazione che dall’infanzia passò direttamente alla trincea in una delle guerre più devastanti della storia umana. Da qui l’idea di Pašović: che fossero i giovani d’oggi, nati un secolo dopo, a rendere omaggio a loro coetanei di allora.
Su Rai 5, sabato, rivedremo dunque i 99 musicisti provenienti da 20 diversi Paesi europei mentre eseguono brani legati all’epoca come Pagine di guerra di Alessandro Casella, Alle vittime senza nome di Peter Eötvös, fino a Ravel e Berio, per chiudere addirittura con un brano che conobbe grande popolarità nella versione di Iva Zanicchi, dedicato a Trieste, La riva bianca, la riva nera, nell’’arrangiamento per voce e orchestra di Valter Sivilotti.