Quando il muro è un’opera d’arte
Da alcuni anni l’Ecomuseo delle Acque si occupa del paesaggio terrazzato e murato del Gemonese, lo fa conducendo analisi storiche, censendo sul territorio le opere murarie che ancora resistono al tempo, promuovendo cantieri e laboratori che puntano alla manutenzione e al ripristino dei muri in pietra a secco, così caratteristici del paesaggio locale e altrettanto rilevanti per l’equilibrio idrogeologico ed ecologico del territorio rurale a ridosso delle prealpi.
Il ricorso alla muratura a secco accomuna aree geografiche diverse, perché la possibilità di reperire il materiale da costruzione in loco e la relativa economicità di questi manufatti ne hanno favorito lo sviluppo e la diffusione un po’ ovunque. Questo comporta differenti modalità realizzative, funzioni anche diverse delle opere, evidenziando un’articolazione e una variabilità del patrimonio murario straordinarie.
Sul tema, l’Ecomuseo propone due appuntamenti ravvicinati: la visita alla mostra “Architettura rurale e sviluppo locale” dedicata alla Valle Imagna (Bergamo) allestita presso il LAB Terremoto in piazza Municipio 5 a Gemona nelle giornate del 10 e 11 novembre in occasione della Festa del Formaggio, con attività di laboratorio condotte da un artigiano della pietra proveniente da quel territorio; la partecipazione diretta a un cantiere del paesaggio a Borgo Monte ad Artegna, promosso dall’Ecomuseo e dal Comune, per completare il ripristino di un muro di contenimento in pietra a secco (dal 12 al 16 novembre, necessaria la prenotazione).
“Il terrazzamento non è mai una struttura isolata, ma sempre un insieme di opere capaci di investire un’intera regione geomorfologica. Terrazzamento non è quindi solo la muratura di sostegno, il terreno da essa contenuto, le coltivazioni, le opere idrauliche ma una tecnica tradizionale complessa frutto di conoscenze costruttive, idrauliche e agrarie applicate in perfetta comprensione delle caratteristiche idrogeologiche e climatiche, capace di utilizzare in modo appropriato le risorse ambientali e prevenire i rischi creando un sistema che si autoregola, dotato di elevata qualità estetica e di integrazione con il paesaggio”. (Pietro Laureano, architetto e urbanista, consulente Unesco)