Convegno Catalogna: Fontanini, autonomia torni al centro del dibattito politico
Questa sera alle 18:00 in Sala Ajace (piazza Libertà) il Comune di Udine e Historia Gruppo Studi Storici e Sociali Pordenone, con il patrocinio del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Udine e in collaborazione con Identità e Innovazione Udine, hanno organizzato il convegno dal titolo “Catalogna, un anno dopo il referendum”. Sono intervenuti il sindaco di Udine Pietro Fontanini, il Prof. Aureli Argemì, Presidente onorario Ciemen, il Dott. Bojan Brezigar, autore del volume “I giorni della Catalogna” e il Prof. Aggr. Guglielmo Cevolin, che ha curato la prefazione del volume “Il concetto di Nazione. Genesi, evoluzione, criticità”.
Dopo aver ringraziato il Prof. Aureli Argemì, “profondo conoscitore della terra friulana e da sempre impegnato nella tutela di tutte le lingue minoritarie”, il sindaco Fontanini non ha nascosto la propria preoccupazione per lo scarso interesse che attualmente il tema dell’autonomia sta riscuotendo in Regione.
“Dopo il referendum del dicembre 2016 – ha infatti dichiarato nel suo intervento il sindaco -, in cui ad essere bocciato è stato non solo il disegno complessivo di riforma costituzionale dell’allora premier Renzi ma anche, almeno per quanto riguarda la nostra città e il Friuli, l’impostazione neocentrista che la nuova Carta avrebbe attuato, le forze autonomiste presenti sul nostro territorio non hanno saputo cavalcare il tema della specialità, lasciandolo anzi cadere in una sorta di sonno proprio mentre la Giunta regionale di allora procedeva con l’abolizione delle province e con il riassetto complessivo del quadro istituzionale e il vicino Veneto si avviava sulla strada di un’autonomia che diventerà con ogni probabilità più spinta della nostra”.
“È per questo che la classe politica attualmente al governo, sia in Regione che nei Comuni, ha il dovere di riportare con forza il tema dell’autonomia al centro del dibattito interno e dell’interlocuzione con Roma, avendo, per quanto mi riguarda, come obiettivo la creazione, sul modello del Trentino Alto Adige, di un sistema a due realtà, una friulana e una giuliana, rispettando e valorizzando le differenze storiche, culturali e linguistiche che compongono il FVG. Dobbiamo quindi fare in modo che le tensioni create dalla riforma degli enti locali siano riassorbite e che la regione nel suo complesso, e il Friuli in particolare, siano messe nelle condizioni di competere con il ricco e popoloso Veneto e con le province autonome di Trento e Bolzano”, ha concluso Fontanini.