Confagricoltura Fvg: Jefta, positivo per export l’accordo Ue-Giappone
Il via libera all’accordo di partenariato tra l’Ue e il Giappone, denominato Jefta (Japan-EU Free Trade Agreement), è una decisione attesa, che porterà benefici importanti e immediati al “Made in Friuli VG” agroalimentare. A ribadirlo, dopo l’ok della sessione plenaria del Parlamento europeo, è Confagricoltura Fvg.
«Grazie a questo accordo, siglato a luglio scorso e che, a differenza del Ceta (accordo con il Canada), non dovrà essere approvato dai Parlamenti dei singoli Stati membri, le esportazioni agroalimentari comunitarie verso il Paese del Sol levante potrebbero aumentare sensibilmente per i cibi trasformati», ricorda Claudio Cressati, presidente regionale di Confagricoltura, spiegando che l’approvazione da parte del Parlamento europeo porterà all’entrata in vigore dell’intesa bilaterale a partire da febbraio 2019.
Ci si avvia così all’eliminazione dei dazi sulle esportazioni di vino che, attualmente, si attestano attorno al 15 per cento in media, con un esborso a carico degli operatori comunitari pari a oltre 130 milioni di euro. Anche per molti formaggi le vigenti tariffe doganali, che arrivano fino al 30 per cento, saranno soppresse. Viene inoltre prevista l’esenzione dai dazi per le esportazioni comunitarie di carni suine trasformate e le tariffe doganali saranno, poi, progressivamente eliminate per una serie di prodotti trasformati, tra i quali la pasta, le produzioni dell’industria dolciaria e alcuni derivati del pomodoro.
«L’accordo garantirà, inoltre, la protezione sul mercato giapponese di una lunga lista di prodotti agricoli europei di qualità, di cui 45 italiani (compresi prosciutto di San Daniele Dop, Prosecco Doc e grappa); 10 di questi, in particolare, costituiscono il 90 per cento del valore dell’export agroalimentare nazionale verso il Paese nipponico – aggiunge Cressati -. Si tratta del più grande accordo commerciale per dimensione economica mai siglato dall’Europa. Secondo la Commissione Ue, infatti, l’export di settore potrebbe raddoppiare rispetto agli attuali 6,6 miliardi di euro l’anno circa», conclude il presidente.