Premio San Vito e Sanvitesi nel mondo
Ad Angelo Battel e Salvatore La Manna ,il riconoscimento della Pro Loco consegnato al Teatro Arrigoni
Cerimonia solenne per il Premio Pro San Vito e Sanvitesi nel mondo organizzato dalla Pro San Vito al Tagliamento per conferire un riconoscimento a quelle persone originarie della cittadina friulana che si sono distinte per il proprio impegno in campo sociale e culturale. La cerimonia, curata dalla Pro Loco, si è tenuta nell’Antico Teatro Sociale Arrigoni alla presenza del sindaco Antonio Di Bisceglie.
Il Premio Pro San Vito quest’anno è stato consegnato ad Angelo Battel, grande animatore culturale della cittadina, della quale conosce vita, storia e miracoli, che è sempre pronto a condividere con gli altri in riuscitissime visite sul territorio.
Il riconoscimento Società e Cultura Sanvitesi nel Mondo invece è per Salvatore La Manna, atleta della Nazionale italiana calcio amputati, esempio di come lo sport superi tutte le barriere. Il calciatore ha donato nell’occasione una maglia firmata da tutti i suoi compagni di Nazionale,
“Anche quest’anno siamo davvero orgogliosi – ha commentato Patrizia Martina, presidente della Pro San Vito – di aver potuto conferire questi riconoscimenti a sanvitesi che hanno svolto e stanno ancora svolgendo un grande lavoro per la nostra comunità e in giro per il mondo. Angelo Battel è una colonna della divulgazione culturale sul nostro territorio, tanto che ci tocca spesso “imprestarlo”, sempre con piacere, ai paesi vicini. Salvatore La Manna è l’esempio di come la gente scelga di risiedere a San Vito e dia lustro alla sua cittadina d’adozione portandone il nome fino ai campionati del mondo”.
Biografia Battel e motivazione
Angelo Battel, classe 1948, è sposato e ha due figli. Dopo aver iniziato a lavorare nelle case famiglie sorte dopo la legge Basaglia, nel 1979 entra in Comune a San Vito al Tagliamento. È l’inizio di un lungo e appassionato rapporto a favore della comunità e della sua storia e arte che lo vede prima occuparsi della biblioteca civica e poi diventare il responsabile dell’ufficio cultura. Andato in pensione nel 2015, non rinuncia alla sua vocazione di divulgatore e anzi continua a donare il suo tempo e la sua conoscenza nelle apprezzate visite alle bellezze cittadine che si svolgono ogni mese nonché come accompagnatore culturale in viaggi organizzati, collaborando con varie associazioni.
Angelo Battel è un giovanile settantenne, galantuomo d’altri tempi per i modi e i gesti gentili che usa tutte le volte che incontra le persone o lo si incontra per strada con la sua amata bicicletta. inizia la sua carriera lavorativa nelle case di accoglienza che ospitavano persone in difficoltà. Alla fine degli anni 70 entra a far parte dello staff della biblioteca comunale, ne diventa responsabile e dopo tale esperienza arriva alla gestione dell’ufficio cultura dove rimane tanti anni fino alla pensione arrivata nel 2015. La sua è stata una lunga carriera dedicata alla cultura, all’arte, all’allestimento delle mostre, tutte belle esperienze che ne fanno di lui un esperto competente e appassionato, capace di trasmettere la sua conoscenza in maniera profonda ma anche delicata, sempre un piacere poterlo ascoltare quando parla di arte. Angelo conosce e fa conoscere tutti i luoghi storici, conosciuti e più segreti di San Vito, ogni visita guidata è ricca di vecchi e nuovi aneddoti e tante volte di piccole sorprese. Pro San Vito vuole riconoscere ad Angelo questo premio per la generosità d’animo, l’apertura alla conoscenza, l’amore per il territorio, la tutela dei beni culturali, la trasmissione della memoria, tutto questo fa di lui un bel testimone di quanto cultura e solidarietà determinano un meglio vivere.
Biografia La Manna e motivazione
Salvatore La Manna, 37enne originario di Palermo, durante una missione in Libano nel 2009 dell’11° Reggimento Bersaglieri (di cui fa tuttora parte nel ruolo d’onore), a causa di un incidente con un mezzo blindato ha perso la gamba sinistra, salvando però allo stesso tempo un commilitone e venendo per questo decorato con la Croce d’oro dell’Esercito italiano. Prima dell’incidente giocava a calcio tra i dilettanti e nonostante una gamba sola, ha deciso di non mollare il pallone. Residente a San Vito al Tagliamento, grazie anche al sostegno della moglie e del figlio è riuscito a conquistare la convocazione nella Nazionale italiana calcio amputati, dove ha giocato nel ruolo di difensore anche gli ultimi campionati mondiali disputatisi a ottobre in Messico. Nella manifestazione solo l’Angola, futuro campione iridato, ha interrotto il sogno degli Azzurri.
Perché, di fronte ad una situazione dolorosa accaduta nello svolgimento del suo lavoro, ha saputo reagire trovando la forza di affrontare con determinazione l’amputazione parziale di un arto, divenendo titolare della Nazionale Italiana di Calcio Amputati con la quale ha partecipato ai mondiali 2018 in Messico, e svolgendo attività di volontariato e sensibilizzazione a favore di chi si trova in difficoltà, testimoniando così che con tenacia e impegno costante si possono sostenere anche le condizioni più difficili e diventare un punto di riferimento e di esempio per coloro che si trovano ad affrontare le difficili prove della vita.