Confapi FVG, abrogato il SISTRI. In attesa di un nuovo e funzionante sistema di tracciabilità
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge 135/2018 il Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti pericolosi, il Sistri, è ufficialmente soppresso, e vengono meno anche i contributi annuali che le imprese di settore erano tenute a versare, sebbene il sistema, istituito nel 2009, non sia mai divenuto operante.
L’Associazione Piccole e Medie Industrie del Friuli Venezia Giulia – ha commentato il Vicepresidente Bernardino Ceccarelli – ha, più e più volte, sostenuto che il Sistri, così com’era stato concepito e realizzato, andava soppresso e radicalmente ripensato. Ora, dopo quasi un decennio il Governo ne ha preso atto è ha posto fine a un sistema che, pur inoperante, era obbligatorio e costringeva le imprese del settore a sostenere ingenti oneri, quali il montaggio sui veicoli di specifiche black box, il dotarsi di una pennetta USB per la sede dell’impresa e per ciascun veicolo, la formazione del personale e, su tutti, il pagamento di un paradossale contributo annuale di “funzionamento”.
Il decreto legge – prosegue Ceccarelli – nulla, però, dice sulla sorte dei contributi pagati in questi anni (circa 200 milioni di euro) e delle altre spese e l’Associazione, che si è intensamente adoperata per la sua soppressione, si è ora attivata affinché si possa giungere a un loro recupero.
Frattanto, in assenza del Sistri e fino alla definizione di un nuovo sistema di tracciabilità telematica dei rifiuti pericolosi, i produttori, i vettori e gli altri gestori assicureranno la tracciabilità degli stessi solo con documenti cartacei, quali il formulario d’identificazione dei rifiuti durante il trasporto (FIR), i registri di carico e scarico e il Modello unico di dichiarazione ambientale (MUD).