Ambiente: 100 interventi pulizia Carso in due anni
Ringraziati volontari gruppo FB che hanno rimosso rifiuti Trieste, 20 dic – “Un bell’esempio di come il volontariato, ovvero la partecipazione appassionata e spontanea dei cittadini, possa supportare il servizio pubblico in un’opera complessa e importante come quella della salvaguardia dell’ambiente e della pulizia delle nostre aree naturali, in particolare quelle carsiche”. Lo ha detto oggi a Trieste l’assessore all’Ambiente del Friuli Venezia Giulia, Fabio Scoccimarro, durante l’incontro con i rappresentanti del gruppo facebook Sos Carso che, da inizio 2017, hanno effettuato un centinaio di interventi di rimozione di rifiuti, tra cui quello dello scorso febbraio nelle vicinanze della Foiba di Basovizza. In quell’occasione si registrò la partecipazione di oltre 200 persone che riempirono ben 200 sacchi neri di bottiglie, taniche, bidoni, filo spinato, cocci di vetri, oltre a diversi pneumatici e un grande accumulo di ferraglia. Complessivamente circa 20 metri cubi di immondizia. L’assessore, dopo aver ringraziato a nome della Regione i volontari per il loro lavoro, ha auspicato l’avvio di future forme di collaborazione tra il gruppo Sos Carso e gli enti pubblici al fine di favorire e incoraggiare questo tipo di iniziative. Lo stesso Scoccimarro ha poi illustrato il ruolo dell’Amministrazione e cosa si stia concretamente facendo per incidere con efficacia sul problema, in particolare nelle aree carsiche le cui cavità nel passato (“epoca in cui la sensibilità sui temi dell’ambiente era molto diversa da quella dei giorni nostri”) vennero impiegate come delle vere e proprie discariche per lo smaltimento dei rifiuti urbani. Sottolineando come il ruolo operativo sia di competenza dei Comuni, Scoccimarro ha spiegato che la Regione, proprio per supportare le amministrazioni locali, ha avviato un tavolo con l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa) e l’Azienda di assistenza sanitaria triestina (Asuits) finalizzato a formulare un manuale operativo che, associato allo stanziamento di risorse, darà delle specifiche linee guida (anche sui capitolati d’appalto) per la realizzazione di interventi risolutivi nell’ambito della problematica relativa all’abbandono dei rifiuti. A tal riguardo, come è stato evidenziato dalle relazioni tecniche, le aree carsiche presentano particolari peculiarità geomorfologiche (presenza di grotte e doline), di facile accesso e non presidiate, che sono state luoghi preferenziali per l’abbandono di rifiuti da parte del singolo cittadino o di soggetti autorizzati alla discarica. A rafforzare le attuali criticità, le peculiari caratteristiche idrogeologiche che rendono queste aree particolarmente vulnerabili all’inquinamento. Si tratta, come ha rimarcato Scoccimarro, di intervenire all’interno di un quadro estremamente complesso che riguarda aspetti di tipo geologico, sanitario e di gestione dei rifiuti, che i Comuni, specialmente quelli più piccoli, hanno difficoltà ad affrontare. In questo la struttura regionale, con la sua organizzazione, offre un sistema di competenze e di professionalità in grado di intraprendere un’azione idonea a fornire agli enti locali le soluzioni operative più adeguate. A tal fine sono stati individuati cinque siti che fungono da casi pilota, rappresentativi delle diverse tipologie di rifiuto (idrocarburi, olii esausti, plastica, eternit). Tra questi, quello del Pozzo dei colombi, ovvero la grotta carsica in cui, a seguito dell’attentato del 1972, venne smaltito parte del greggio disperso dopo l’esplosione e dalla quale risulterebbero da asportare ancora 300 metri cubi di materiale a una profondità di 39 metri. Salutando i rappresentanti di Sos Carso, l’assessore ha dato loro appuntamento a una prossima occasione nella quale formalizzare il riconoscimento della Regione per quanto fatto dai volontari a favore della pulizia dell’ambiente.