Pignarul a Cussignacco
I riti del fuoco pre-cristiani sono giunti fino a noi stratificandosi e modificandosi, mantenendo però il fascino e l’emozione che solo il fuoco, elemento indispensabile e propiziatorio di remota religiosità degli antichi celti, sa dare ai nostri animi.
Affiora da un vecchio manoscritto (ora andato perduto) una leggenda che narra di un guerriero gallico che, giunto nella “piana” ora denominata Cussignacco, decise di prenderne possesso. Assieme ai suoi seguaci decise di ripulirla di sterpi e rovi con cui fece un grande falò affinché il fuoco (energia naturale) potesse essere di buon auspicio per la comunità che sarebbe sorta poi in quella zona.
La rappresentazione, attraverso i presagi del venerando Ursus ed il calore del fuoco, vuole accompagnare una comunità in cammino, con le speranze per il futuro rivolte alla terra ed ai suoi prodotti, affinché i raccolti possano essere abbondanti. Comunità che si ritroverà in località S. Ulderico (via Baldasseria Bassa, Cussignacco) il 6 gennaio dalle ore 17,00 immersa in una magica atmosfera.