Dan emigranta a Cividale: presidente Zanin, dare futuro alle minoranze
Per immaginare cosa significhi l’amore per la terra dei padri bisognerebbe scrutare dentro il cuore di un emigrante che ha lasciato la Patria per necessità, scoprendovi il senso profondo della comunità e del legame con le tradizione. Il presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin, intervenuto al Teatro Ristori di Cividale del Friuli al Dan emigranta, la Giornata dell’emigrante, che da 56 anni rappresenta il tradizionale appuntamento degli sloveni della provincia di Udine, ha portato il saluto della Comunità regionale e ha affrontato alcuni aspetti nodali della realtà della minoranza slovena al centro anche dell’intervento del presidente delle organizzazioni slovene della provincia di Udine Alan Cecutti, sindaco di Taipana, che aveva tracciato un quadro della situazione attuale. Lavoro, calo demografico, futuro dei giovani i temi chiave. La prima scommessa è creare condizioni perchè nelle stupende valli abitate dalla minoranza slovena – Valcanale, Val Resia, Valli del Torre e Valli del Natisone – ci siano le condiziono per vivere la propria terra, ovvero ci sia lavoro e possibilità di fare famiglia – ha detto Zanin ricordando i provvedimenti a favore delle aziende previsti dalla finanziaria, per intervenire – ha sottolineato il presidente – aiutando coloro che possono e vogliono creare lavoro. Quanto all’altra sfida cruciale, quella demografica, essa non riguarda solo la minoranza slovena – ha avvertito Zanin, ma tutte le minoranze del FVG, perché è per esse che siamo Regione a statuto speciale. Se si spengono le minoranze viene a cadere per noi il significato dell’autonomia e della specialità e della possibilità di essere popolo che si autodetermina. Dobbiamo ritrovare la capacità di guardare al futuro, di dare ai cittadini la speranza per avere dei figli, di far ripartire la macchina economica: è anche per questo che in finanziaria sono stati individuati interventi al sostegno della natalità prevedendo l’asilo nido gratuito per il secondo figlio e il sostegno al trasporto scolastico da rendere in futuro completamente gratuito. E’ una responsabilità che abbiamo anche nei confronti dei nostri emigranti, perché dopo la storica emigrazione per necessità di lavoro, oggi assistiamo all’emigrazione dei nostri ragazzi per la cui formazione famiglie, Stato, società hanno investito; a loro dobbiamo dare le occasioni che trovano in altri Paesi che sfruttano il nostro investimento formativo creando spesso condizioni economiche concorrenziali. Fare in modo che le nostre migliori intelligenze rimangano qui e in questa terra realizzino i progetti che possono rilanciare la nostra economia è la vera sfida che dobbiamo vincere, consapevoli anche – ha aggiunto Zanin – che la crescita del lavoro potrà avvenire solo attraverso la rivitalizzazione dell’agricoltura, il comparto primario che ha sempre trainato una comunità, un Paese, fuori dalla crisi. Il momento è difficile e complicato – ha avvertito il presidente – ma è anche una straordinaria occasione per giocare la nostra partita senza lasciar spazio all’idea di non farcela, perché se i nostri vecchi avessero immaginato di non potercela fare non avrebbero fatto qui sacrifici che oggi ci permettono di vivere in una regione fra le prime per qualità della vita nel panorama europeo. Questa è una sfida anche per l’Europa che oggi ha perso la capacità di essere solidale, perché chiusa in una visione meramente economica, quando l’obiettivo principale era unire popoli e comunità. Per Zanin la risposta non può essere l’arroccamento negli Stati nazionali, nella chiusura dei confini di uno stato o di una nazione, ma in quell’idea di cluster transfrontaliero che qui si persegue, nella capacità di relazionare e collaborare con altri popoli e comunità, nel cercare soluzioni non teoriche ma nella prassi, in quella Europa delle comunità e delle regioni in cui ha senso parlare di tradizioni, lingue, identità. All’appuntamento nato nel 1964 come incontro degli emigranti che rientravano a casa per le festività natalizie e diventato la più importante manifestazione culturale e politica della comunità slovena, organizzata dalle due realtà di riferimento della minoranza slovena – l’Unione culturale-economica slovena-SKGZ e la Confederazione delle organizzazioni Slovene-SSO -, era presente anche il ministro sloveno per gli Sloveni nel Mondo, Peter Cesnik.