Pronta la proposta per salvare la filiera del latte
Conclusa la “fase uno”, i risultati saranno presentati sabato 26 gennaio alla fiera Agriest
Dopo tre mesi di incontri, interviste dirette e analisi statistiche si è conclusa la prima fase del progetto di messa in sicurezza e rilancio della filiera del latte, voluto dall’assessore regionale Stefano Zannier e affidato all’agenzia di Cluster Agrifood Fvg. Un lavoro meticoloso che ha coinvolto allevatori, trasformatori caseari e stagionatori, produttori di frico, tecnici della qualità e mondo della ricerca e formazione, ma anche funzionari delle direzioni regionali Salute-Servizi Veterinari e delle Politiche agricole e alimentari.
“Sebbene siamo ancora nella fase propositiva, la sinergia che si è venuta a creare tra tutti gli attori della filiera latte-formaggio – spiega il direttore di Agrifood Fvg Pierpaolo Rovere – è indice di una condivisione di interessi e di un inedito clima di collaborazione e fiducia reciproca. È emerso chiaramente dalle discussioni che gli interventi debbano essere attuati in forte collaborazione con ogni singolo anello della filiera. Siamo partiti a settembre da una diffusa richiesta di finanziamento ‘per non morire’ e siamo giunti ora a gennaio scommettendo sul lavoro di ognuno per rilanciare un settore che resta alla base della nostra economia rurale”.
Ma con quali azioni si punta a rilanciare il settore? Le proposte sono contenute nel documento che sarà messo a breve a disposizione dell’assessore Zannier e presentato in occasione della fiera Agriest, sabato 26 gennaio alle 14 nello stand della Regione. Però, qualche indicazione viene già anticipata dal presidente Agrifood Fvg Claudio Filipuzzi.
“Il materiale sviluppato – commenta Filipuzzi – costituirà la base su cui impostare la politica di rilancio con un patto che coinvolgerà ampiamente tutti. Una volta che l’assessore Zannier e gli altri assessorati coinvolti, in particolare Sanità, Formazione, Attività produttive e Turismo, avranno preso una decisione, sarà nostra cura con la collaborazione degli uffici regionali e di tutti gli operatori della filiera coinvolti in questi mesi di dettagliare puntualmente i diversi interventi. È un percorso che coinvolge tutti e che è appena cominciato. Sicuramente prevederà percorsi di riqualificazione degli operatori e di loro associazione in forme stabili capaci di attivarsi commercialmente, con un focus particolare per le attività montane”.
Una volta definite le azioni, la Regione potrà mettere a disposizione risorse economiche sia in uscita dall’attuale Piano di sviluppo rurale (Psr) sia da individuare sui finanziamenti post 2020, essendo oggi in preparazione la scrittura della prossima programmazione.