Agricoltura: Zannier, attenzione su sicurezza lavoro in selvicoltura
“Aprire Agriest con un convegno sul tema della sicurezza in agricoltura e selvicoltura è di certo inusuale ma vuole essere un segnale forte sia per l’approccio – i problemi e le avversità possono essere affrontati come un’occasione e una risorsa – sia perché è doveroso che la Pubblica Amministrazione punti un fascio di luce e alzi la vigilanza sulla gestione in Friuli Venezia Giulia dei postumi dell’uragano Vaia”. Lo ha affermato l’assessore alle Risorse agroalimentari e forestali del Friuli Venezia Giulia, Stefano Zannier, aprendo oggi la 53. edizione di Agriest a Udine Fiere con un intervento al convegno “La sicurezza in agricoltura e selvicoltura: un bene da coltivare”, durante il quale sono stati illustrati dati sulla situazione degli infortuni nel settore primario. Il tema della sicurezza, ha fatto notare Zannier, è importante in tutti i comparti “ma in quello agricolo in particolare, e soprattutto ora, nelle condizioni eccezionali in cui si trova la silvicoltura del Friuli Venezia Giulia dopo il maltempo, c’è necessità di una valutazione di rischio ancora più stringente rispetto alla gestione ordinaria e di alzare il livello di attenzione e vigilanza”. Le statistiche riportate al convegno da Gianfranco Pergher, docente di Meccanizzazione agricola e forestale all’Università di Udine, attestano che in Italia in un anno sono mediamente 200 i morti sul lavoro in agricoltura e 400 gli incidenti gravi. La probabilità per un operatore agricolo di subire un incidente mortale rispetto a quella di un lavoratore di altri comparti è 4 volte superiore. Nel settore forestale la percentuale è addirittura 18 volte maggiore. Anche i dati illustrati dal direttore regionale Inail, Fabio Lo Faro, suggeriscono uno scenario in cui la prevenzione deve diventare l’imperativo: in Fvg nel periodo gennaio-novembre 2018, rispetto allo stesso periodo del 2017, c’è stato un aumento dei casi di infortunio denunciati all’Inail del 2,28 per cento (da 526 a 538 casi). In calo del 8,47 per cento le malattie professionali (da 236 a 216). I casi mortali sono stati 2 nel 2018 e altrettanti nel 2017 (in calo rispetto al 2016 in cui si erano verificati 5 incidenti mortali). I dati sono sottostimati rispetto alla reale situazione che deve tenere conto anche degli infortuni non denunciati all’Inail e che vedono coinvolti molti hobbisti e pensionati. “Riteniamo un dovere morale sensibilizzare tutti – ha aggiunto l’assessore – e non vogliamo avere sulla coscienza il fatto di non esserci adoperati fino in fondo per evitare di alimentare la casistica di infortuni: nei prossimi mesi la situazione che dovremo affrontare è straordinaria, con tipologie di rischi molto accentuate rispetto alla prassi ordinaria”. Zannier ha chiarito che “in questa fase la Regione è chiamata a aumentare l’informazione e la formazione ma anche ad assicurare la sua presenza sul territorio per monitorare che vengano rispettate le procedure già in vigore e si traducano effettivamente sempre in prassi per tutelare così la sicurezza degli operatori”. L’assessore ha posto l’accento sulle caratteristiche ambientali e, soprattutto, sulle condizioni orografiche dei territori colpiti. “Su versanti ripidi le attività sono rischiosissime e non tutti sono in grado di gestirle in sicurezza: abbiamo già fatto confronti serrati con i rappresentanti delle categorie perché,, da parte delle aziende deve esserci presa di coscienza che chi non è adeguatamente attrezzato e formato non può operare ovunque”. Adesso sono circa 160mila i metri cubi richiesti nei piani di taglio sui 700mila totali. L’orizzonte temporale è estremamente ristretto: c’è tempo fino all’inizio dell’estate per rimuovere e trattare il materiale da commercializzare, entro l’autunno per il restante. Zannier, a margine del convegno, ha reso noto che la Regione sosterrà investimenti per l’acquisto di impianti di meccanizzazione che potranno sostituire lavorazioni che attualmente sono potenzialmente rischiose. In merito all’apertura di Agriest, Zannier ha ricordato che si tratta di un appuntamento “storico e fondamentale, una quattro giorni di confronti per gli agricoltori oltre che una rassegna fieristica. Qui si possono mettere a sistema le idee: tra poco dovremo ragionare sul futuro del comparto agricolo del Friuli Venezia Giulia e lo faremo in modo condiviso tra Amministrazione regionale e categorie, trovando linee e direttrici strategiche che, una volta trovate, saranno inderogabili”, ha concluso Zannier.