Salute: partecipazione sociale in Fvg ai vertici in Italia
“Il sistema sociale in Friuli Venezia Giulia, come dimostrano i dati, pone la regione in testa alle classifiche rispetto alle medie del Paese per partecipazione attiva. La politica, quindi, deve mettere il mondo del volontariato, della cooperazione sociale e dell’associazionismo in condizione di poter continuare ad operare in modo efficiente perché non si può istituzionalizzare tutto. Le aziende sanitarie sono uno strumento indispensabile ma devono coordinare le realtà del privato sociale per consentire loro di liberare esperienze e risorse in grado di dare risposte di qualità più alte a un costo inferiore”. Lo ha affermato oggi a Udine il vicegovernatore Fvg con delega alla Salute, Ricardo Riccardi, in occasione del convegno promosso dal Comitato delle organizzazioni del privato sociale per l’assistenza residenziale e diurna delle persone con disabilità (Cops) su “Sostegni e assistenza alle persone con disabilità: lo stato dell’arte in Friuli Venezia Giulia e nuove prospettive delineate dalla riforma sanitaria regionale”, nel corso del quale sono stati illustrati anche i dati regionali sul sistema sociale. Nel 2016, il 13,6% delle persone di almeno 14 anni ha svolto attività gratuita di volontariato rispetto al 10,7% del Paese e l’85,4% ha dichiarato di avere parenti, amici o vicini su cui può contare contro il dato nazionale che si attesta all’81,7%. Una persona su 5, inoltre, ha versato del denaro a favore di qualche associazione (19,8% in Fvg 14,8% in Italia). Al 30 aprile 2017, sono 1196 le organizzazioni di volontariato iscritte nel registro regionale, ovvero il 5,7% in più rispetto al 2016, mentre le associazioni di promozione sociale si attestano a 630, quasi il 20% in più rispetto all’anno prima. Sono cresciute in particolare le associazioni dei settori sociale e sanitario (+4,5%) e ambientale (+4,2%). “La sfida che abbiamo davanti – ha ribadito Riccardi – riguarda la pianificazione socio-sanitaria per dare risposte a un modello orientato alla salute e non solo alla sanità”. In quest’ottica, secondo Riccardi, “il volontariato rappresenta una parte irrinunciabile della rete territoriale e dell’integrazione socio-sanitaria”. Tema, quest’ultimo, che per il vicegovernatore va affrontato in modo sistematizzato in quanto “la presa in carico del paziente deve essere rivista perché presenta delle carenze”. “Il sistema istituzionalizzato – ha indicato – non è riuscito a dare risposte appropriate e vi è la necessità di estendere il mondo della disabilità, e più in generale della fragilità, all’interno della pianificazione socio-sanitaria”. Quanto alle risorse, i dati illustrati hanno evidenziato nel 2019 uno stanziamento regionale di 920mila euro a favore delle cooperative sociali iscritte nella sezione B dell’albo regionale a sostegno dell’occupazione di persone svantaggiate, mentre i finanziamenti per convenzioni fra enti pubblici e le stesse cooperative sociali sono cresciuti dagli 800mila euro nel 2018 a 1 mln di euro nel 2019. La Regione ha stanziato, inoltre, 500mila euro a favore di nove associazioni che si occupano di sclerosi multipla, mutilati e invalidi, vittime civili di guerra, cechi, sordomuti, famiglie di disabili intellettivi e relazionali. Riccardi, infine, ha richiamato tutti i portatori di interesse al senso di responsabilità, ricordando come “la spesa destinata alla salute non può continuare ad aumentare perché sta assorbendo una quota sempre maggiore di risorse regionali. Va difeso l’attuale livello – ha concluso il vicegovernatore – ma va redistribuito in salute e sociale”.