“Il calcio secondo Pasolini”
PRIMA PRESENTAZIONE NAZIONALE, DOPO L’ANTEPRIMA ROMANA, DEL NUOVO LIBRO DI VALERIO CURCIO SULLA PASSIONE DI PASOLINI PER IL CALCIO, CON SCRITTI E TESTIMONIANZE ANCHE INEDITE
Nuova iniziativa intorno all’editoria dedicata a Pasolini al Centro Studi di Casarsa: dopo l’appuntamento di inizio anno con la ristampa del primo volume firmato dall’autore friulano “Poesie a Casarsa”, il giornalista romano Valerio Curcio sarà ospite del Centro sabato 23 febbraio alle 17.30 per la prima presentazione nazionale, dopo l’anteprima romana, del volume dal titolo “Il calcio secondo Pasolini”, da lui firmato per i tipi della Compagnia editoriale Aliberti. Fresco di stampa (è uscito in libreria a ottobre 2018), il libro è un percorso fatto di letteratura e testimonianze dirette, alcune delle quali inedite, che attraversa il rapporto “sentimentale” tra Pier Paolo Pasolini e il gioco del calcio, sua grande passione, nata già a Bologna, sua città natale. Qui ad appena 14 anni Pasolini si misurava sui campetti dei Prati di Caprara fuori le mura a nord ovest della città, mentre iniziava la sua “carriera” di tifoso per il Bologna Football Club.
Durante le vacanze estive, trascorse a Casarsa in casa della madre Susanna, giocava nel campo sportivo dietro la ferrovia con la squadra del luogo, che usava come spogliatoio una stanza dell’albergo Leon d’Oro. Nella corrispondenza con Luciano Serra, suo amico bolognese, nel 1941 cita la sua “discreta abilità” coma ala sinistra, in competizione (non sempre vittoriosa) con le altre squadre locali. Nel 1946, sfollato a Versuta, fu tra i fondatori della Sangiovannese e successivamente a Roma divenne assiduo frequentatore dei campetti nelle borgate, dove conoscerà i ragazzi che diventeranno i protagonisti dei suoi romanzi “Ragazzi di vita” e “Una vita violenta”. Negli sessanta fu tra i promotori della squadra Attori e Cantanti, che più tardi diventerà la Nazionale dello Spettacolo, di cui portò a lungo la fascia di capitano. Epica rimane la sfida calcistica, nella primavera del 1975, pochi mesi prima della morte, tra il suo cast e quello di Bertolucci impegnati nelle riprese in contemporanea di “Salò” e di “Novecento”. L’interesse per lo sport ebbe un ruolo importante anche all’interno dei suoi scritti: nel 1971 firmò un articolo su Il Giorno intitolato “Il calcio è un linguaggio con i suoi poeti e prosatori”, mentre rimane a suggello la sua affermazione a proposito del calcio come “ultima rappresentazione sacra del nostro tempo”.
Nell’incontro di Casarsa, condotto da Piero Colussi, presidente del Centro Studi, sarà presente l’autore Valerio Curcio, giornalista del quotidiano Il Romanista, il cui interesse per il fenomeno del calcio si rivolge ai suoi diversi aspetti sportivi, culturali, sociali, politici e alle storie fuori dai riflettori dei campi di gioco. L’evento, sostenuto dal Comune di Casarsa e della Regione Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con SAS Casarsa e le Vecchie Glorie Casarsa, vedrà anche la partecipazione di Andrea Canzian, autore di “SAS juniors Casarsa”.
Ingresso libero. Info: 0434 870593. www.centrostudiperpaolopasolinicasarsa.it