Turismo: montagna pordenonese ha qualità per attrarre visitatori
“La vera forza della montagna pordenonese è la sua potenzialità turistica, che porterà con se’ anche sviluppo, posti di lavoro e nuovi insediamenti produttivi”. Lo ha affermato qust’oggi a Cimolais l’assessore regionale alle Attività produttive Sergio Emidio Bini al termine di una visita compiuta in alcune delle località della Valcimoliana e Valcellina. L’iniziativa è servita all’esponente dell’esecutivo per vedere di persona alcune realtà locali ma anche per fare il punto della situazione con i sindaci della zona, ascoltando le loro richieste e le proposte per consentire lo sviluppo e la crescita della montagna pordenonese. Occupazione, connessioni internet, turismo, viabilità e condizioni del lago di Barcis sono stati solo alcuni dei temi principali che i primi cittadini hanno sottoposto all’attenzione dell’assessore regionale. In particolare il sindaco di Erto Antonio Carrara ha evidenziato che la diga del Vajont rappresenta il secondo sito più vistato in Friuli Venezia Giulia con oltre 100 mila presenze annue; pertanto andrebbe potenziato un progetto turistico per la valorizzazione della zona ma anche migliorato l’assetto viario lungo il quale transitano i turisti per arrivare nella zona del manufatto. Il primo cittadino di Barcis Claudio Traina ha invece posto l’accento sulla qualità dello specchio d’acqua che, dopo la piena legata al maltempo dello scorso novembre, presenta problemi non indifferenti che potrebbero mettere a rischio il turismo estivo nella zona. A ciò si aggiunge la necessità di fare il punto della situazione sullo sghiaiamento del lago e quindi al passaggio dei mezzi pesanti nella zona. Per il sindaco di Andreis, Romero Alzetta, sarebbe invece opportuno dare nuova vita alla vecchia strada della Valcellina, una zona dalle enormi potenzialità cicloturistiche della montagna pordenonese. Inoltre ha segnalato i difficili collegamenti della telefonia mobile nonché quelli di gestione del poco personale comunale. La vera scommessa illustrata dal primo cittadino di Claut Franco Bosio è quella che ha a che fare con insediamenti produttivi in grado di portare in zona almeno una sessantina di posti di lavoro in tutta la vallata, operazione necessaria per bloccare lo spopolamento. Infine il presidente del Parco delle Dolomiti friulane Gianandrea Grava si è soffermato sul fatto che la diga del Vajont e la forra della Valcellina siano luoghi di grande attrazione turistica e che quindi lungo l’asse che unisce le due località vada costruito un progetto di sviluppo turistico. “Queste montagne – ha detto Bini dopo aver ascoltati i sindaci – rappresentano la vera ricchezza dell’alto pordenonese, capaci di trainare lavoro e crescita. Il turismo e lo sfruttamento intelligente di ciò che la natura mette a disposizione possono creare occasioni di occupazione e opportunità per i giovani che decidono di scommettere avviando attività in queste zone. L’importante è ragionare sul futuro, senza fare paragoni con il passato”. Attuando una politica dei piccoli passi, Bini ha detto di essere d’accordo sulla necessità di migliorare il segnale della telefonia mobile ma anche di sostenere quel turismo leggero legato ad esempio al trenino della Valcellina che porti i visitatori nei luoghi più suggestivi che la zona sa offrire. Infine l’assessore regionale ha evidenziato il lavoro di squadra che dovrà essere compiuto con gli altri colleghi di giunta per poter incidere positivamente tanto sulle infrastrutture viarie quanto sul sostegno all’occupazione. La presenza in Valcellina dell’assessore Bini ha preso il via con la vista alla diga del Vajont. Accompagnato dalla guida naturalistica Franco Polo, all’esponente dell’esecutivo è stata illustrata la storia della costruzione del manufatto nonché della tragedia che il 9 ottobre 1963 colpì l’intera vallata. Successivamente l’assessore si è recato in vista allo stabilimento della Dolomia a Claut, azienda che opera nel mercato dell’acqua minerale. L’amministratore delegato dello stabilimento Gilberto Zaina ha illustrato il progetto di ampliamento dei capannoni nella locale zona industriale, dove verrà installata una nuova linea di imbottigliamento con vetro a rendere. Secondo Zaina l’operazione poterà a regime l’occupazione di una decina di persone nell’arco di due anni.