Filiera del latte: avviata la fase 2
Cinque i tavoli tematici al lavoro, entro fine marzo definite le azioni operative
Entra nella fase ‘due’ il progetto di messa in sicurezza e rilancio della filiera del latte, voluto dall’assessore regionale Stefano Zannier e affidato all’agenzia di Cluster Agrifood Fvg. Dopo la presentazione di un primo screening, a metà gennaio, sono stati attivati cinque gruppi di confronto e di approfondimento su altrettante azioni strategiche proposte nel documento.
Agli incontri sono presenti i rappresentanti designati in ciascuna dei gruppi di lavoro attivi nei mesi precedenti che volontariamente si sono messi a disposizione come portavoce dei diversi segmenti appartenenti alla filiera. Questi sono supportati anche da tecnici qualificati ed esperti di volta in volta coinvolti e resisi disponibili. Le regole di ingaggio, l’attivazione dei gruppi e lo stretto calendario sono frutto di una programmazione che Agrifood e i diversi rappresentanti si sono dati in autonomia.
Nel primo incontro di ieri si è parlato di costituzione di un Cluster Latte FVG e del percorso per l’istituzione di una o più Organizzazioni di Produttori (OP) regionali riconosciute.
Mentre quelle sotto riportate sono le tematiche su cui nelle prossime settimane si confronteranno i portavoce dei diversi componenti della filiera.
Si parlerà di valorizzazione e specializzazione delle filiere locali e rafforzamento dei legami con il territorio attraverso incentivi alla produzione di foraggi, immissione programmata e coordinata di latte nel mercato, valorizzazione delle caratteristiche del latte in base all’utilizzo per migliorare le caratteristiche organolettiche dei prodotti, sfruttamento dei Big Data per rendere più efficiente la filiera, armonizzazione dei regolamenti di Polizia rurale e dei rapporti tra le attività produttive e le comunità locali riconoscendo il ruolo dell’allevatore quale custode del territorio.
Si passerà poi al rilancio del formaggio Montasio DOP come prodotto bandiera attraverso l’incremento qualitativo e il coordinamento e la diversificazione delle produzioni anche attraverso l’attivazione di un centro di servizio comune ai produttori artigiani operanti in Friuli-Venezia Giulia per la selezione, stagionatura, marchiatura, porzionatura, packaging delle forme.
Vi sarà anche un focus sulla produzione di montagna per individuare una strategia volta a favorire le attività zootecniche e la trasformazione dei prodotti capaci di esaltare le particolarità e la territorialità ed all’identificazione sull’origine delle produzioni.
Inoltre saranno organizzati due gruppi molto particolari per affrontare e focalizzare due progetti specifici che riguardano il settore veterinario. Il primo riferito al benessere animale ed alla sua garanzia nelle stalle tradizionali di piccole dimensioni. Il secondo relativo alla riduzione del carico burocratico connesso all’attività di trasformazione del latte richiesti dal sistema sanitario regionale.
L’obiettivo è di dettagliare entro fine marzo i passi concreti da fare per attivare il rilancio del settore.
Va ricordato che nella precedente fase di ascolto erano stati individuati peraltro 4 strumenti operativi strategici che sono già stati portati all’attenzione della Regione per la loro definizione formale.
In questo modo si metterà a disposizione della Giunta regionale non solo un quadro ma anche delle opzioni di intervento volte a attivare per il settore sia risorse immateriali che risorse economiche in sede di variazione di bilancio, con interventi in uscita dall’attuale Piano di sviluppo rurale (Psr) oppure con misure specifiche come quelle da individuare sui finanziamenti post 2020 che sono oggi in via di preparazione costituendo la prossima programmazione FEASR, FESR e FSE.