Nuove sulla storia di Giulietta & Romeo in Friuli di Vanni de Conti
Aprendo pagina, sono qui a rinverdire ai friulani di una storia vecchia e zoppa che somiglia più alle favole di Cappucetto Rosso e Il Gatto con gli Stivali che non a quella di Da Porto e altri nobili conti nella prosaica cornice di quei primi del ‘500. Chi si occupa di questa storia, l’Associazione G & R in Friuli, nata dal mio Comitato per gli studi di G & R in Friuli dopo che sono uscito, e altri organismi che poco conosco e che, ogni tanto qualcuno viene a chiedermi qualcosa, pur essendo ancorati alla fasulla storia di C. Cloug, sono tanto ottusi da non avere nemmeno preso in considerazione le ultime parole o tesi dello stesso. Quindi, quali storie si vogliono ancora raccontare? La Pasqua di maggio come ha scritto ironicamente Da Porto? Beffarde bugie senza senno? O che altro? E di altro in realtà ce n’è molto, basta solo aprire gli occhi e la testa.
Qualche mese fa ho iniziato una contestazione a Vicenza con il comune e gli storici di là con “L’Errore di Vicenza”, tema che proseguirò nel corso dell’anno per giungere alla revisione della tesi esposta da Clough nel 1985 in occasione del 500° dalla nascita di Luigi Da Porto. Sì, perché l’errore, e questa introversa storia friulana, parte da lì. E, dal momento che il Clough ha rigettato nel ’14 la sua tesi, spostando l’inquadratura su Francesco e Lucina, non solo è tempo di modificare il docet precedente, ma soprattutto involare a nuova tesi anche per aprire uno squarcio di vero ‘turismo culturale’ in Friuli dove gli elementi ci sono tutti.
Vediamo da vicino alcuni di questi elementi:
- Le basi culturali, cioè l’origine della Novella dapportiana che appartengono in primis a Sofonisba di G.G. Trissino e per la trama al 65% di Mariotto e Ganozza (come testimoniano gli storici letterari).
- Le ultime esposizioni di Clough: “…i veri amanti? Forse Lucina e Francesco, che sarebbe il cugino dritto di Luigi, figlio di Giovanni Savorgnan (fratello di sua madre n.d.r.). “… quasi certamente l’intreccio della novella Giulietta e Romeo non contiene materia autobiografica”; “Lucina Savorgnan non era (…) sua cugina, né dalla dedicatoria [scritta come introduzione alla novella] qualcosa ci autorizza a credere che fosse stata, o fosse, da lui seriamente amata“, eccetera. Fino a: si sposarono nel 1531 (falso d’autore in quanto all’Avogaria del Comun a Venezia c’è il documento del ‘522).
- L’età di Lucina, si continua a dire, chi 14, chi 15 anni all’incontro con Da Porto, non è bastato il testamento del padre da me pubblicato nel mio libro ‘Storia e Leggenda…’ del 2014 e che ora ho fatto visibili su ‘Il Friuli’. Ma c’è anche il contratto di matrimonio del 1517 del notaio Brocheta.
- Perché Da Porto non ha pubblicato la sua novella in vita? Cosa c’è scritto dentro? Ed io avevo accennato ancora nel mio primo lavoro a cosa centrava il conte di Lodrone (che per chi non lo sapesse ancora era il luogotenente dell’imperatore Massimiliano I che ricevette Antonio Savorgnan il giorno che tradì il patto con Venezia)
- Chi pubblicò –e ormai è certo per me il 1531- la novella Historia novellamente… (la Giulietta), certamente non il fratello di Da Porto ma qualcuno che aveva interesse a farlo, anche per far parlare della sua signora.
- Rileggere attentamente le righe di Gregorio Amaseo sulla sera del 26 febbraio 1511 e la storia di Antonio Savorgnan, che va ovviamente rivalutato come eroe e martire per la causa del Friuli e non già più come ‘Il Traditore’.
- Smettere di considerare il Francesco Savorgnan come il qualunque, l’intruso che per volere di Venezia sposa Lucina (quasi un cornuto), vi ricordo che il Francesco è stato il nuovo signore del Friuli dopo la maote di Antonio egli ha ereditato il patrimonio dei Savorgnan del Torre, diventando tra il ‘531 e 533’ l’uomo più ricco del Friuli.
- Cominciare a considerare l’apertura della novella come e quale ‘giudizio: “Iustus ut Palma Florebit” come sentenzia la Bibbia al salmo XCI. Di quale giustizia e giusto si parla in quella novella?
Questi sono solo alcuni dei principali punti da portare in discussione, rileggendo il mio ‘Storia e Leggenda…’, per mettere in piedi la nuova e reale storia avvenuta e raccontata, sotto le righe, dal capitano, conte Luigi Da Porto-Savorgnan (vi ricordo che la madre era sorella di Antonio Savorgnan ‘il signore del Friuli’, comandante in capo della milizia contadina friulana per Venezia, che aveva a disposizione dai 2 ai 4.000 uomini, mica uno scherzo. A onor del vero, io, a suo tempo 2010-11 avevo anche proposto, tra le altre, al comune di Udine di creare un Festival, un concorso per arricchire i contenuti dell’opera di Da Porto e sull’origine friulana della Giulietta da tenersi ogni anno a primavera. Qui va rispolverata tutta l’origine friulana e del contesto politico d’allora e il perché di quella cruel zobia grassa. Vogliamo farne un’attrattiva in Friuli, creare un nuovo mito confutabile in qualsiasi momento? Una grande storia d’amore che non è solo tra due amanti ma coinvolge l’amore per la propria terra? L’amore per la libertà e l’indipendenza, quale era’ il progetto’ Savorgnan a partire da Federico padre di Tristano? Io aspetto e comincio a informarvi. Vanni de Conti© 2019. Tel. 393.3778142.