Il nuovo depuratore a Villanova Nord, modernissimo e green
Sopralluogo anche nel rinnovato serbatoio di San Daniele, ampliato e reso antisismico.
Nessun impatto ambientale, modernissima sezione per la disinfezione finale, recupero dell’energia con risparmi notevoli, tecnologie ecologicamente sostenibili, telecontrollo e supervisione continua. Questi i successi legati al nuovo impianto di depurazione di Villanova nord, opera del valore di 2 milioni 400 mila euro, oggetto di un sopralluogo per attestare i benefici a vantaggio della collettività e dell’ambiente ad un anno circa dalla consegna dei lavori. Sopralluogo anche nel rinnovato serbatoio di San Daniele, ampliato e reso antisismico.
“Un’altra opera – commenta il Presidente di CAFC, Salvatore Benigno – che comprova l’impegno a vasta scala per adeguare e rinnovare gli impianti in una logica green, rispettosa delle esigenze dell’ambiente e della salute pubblica, offrendo servizi sempre più performanti, efficienti e a costi contenuti: questo nuovo depuratore – dove confluiscono le acque reflue urbane provenienti dal capoluogo di San Daniele del Friuli, compreso l’ospedale locale, ed i reflui derivanti dalla maggior parte dei prosciuttifici presenti nella zona – si configura come uno dei più moderni e tecnologici impianti di taglia media della nostra Regione”.
Il Sindaco di San Daniele, Pietro Valent, presente al sopralluogo a cui ha preso parte anche il consigliere regionale Leonardo Barberio, dichiara: “Da amministratore non posso che esprimere a nome di tutta la città un sentito grazie al CAFC che, grazie al Presidente Salvatore Benigno, al Direttore Massimo Battiston e alle maestranze, ha reso possibile la realizzazione di questa importante opera pubblica. Un’opera con tecnologia top gamma che darà servizio a tutta San Daniele, al comparto produttivo del prosciutto, al compendio ospedaliero e ai comuni contermini. Da cittadino e padre mi sento di lodare l’approccio fortemente green che contraddistingue il nuovo depuratore”.
Caratteristiche – E’ pari a 20 mila AE (abitanti equivalente) la potenzialità dell’impianto dimensionato per trattare, oltre alla portata proveniente dai prosciuttifici della zona industriale, anche il carico generato dagli 8 mila 500 abitanti equivalenti del Comune di San Daniele del Friuli e 3 mila 600 abitanti equivalenti del Comune di Ragogna (futuro collettamento). A rendere innovativo l’impianto anche la moderna sezione di disinfezione finale tramite la tecnologia ecologicamente compatibile ad ultravioletto.
Inoltre CAFC recupera da un anno, grazie all’impianto idroelettrico, l’energia idraulica del salto creato dal dislivello fra la quota di uscita dell’impianto di disinfezione (posta a 154 metri sul livello del mare) e la quota di scarico dell’impianto (116,70). A confermare la virtuosità dell’impianto dunque c’è la centralina idroelettrica a valle della tubazione di scarico che permette il recupero di buona parta dell’energia consumata dalle apparecchiature elettromeccaniche per un risparmio di circa 100 mila kWh all’anno.
Anche il depuratore è dotato del telecontrollo e di un sistema di supervisione avanzato: da remoto si monitorano h24 tutti i parametri di processo.
In occasione del sopralluogo è stato visitato anche il serbatoio consorziale di San Daniele oggetto di un importante intervento per l’adeguamento antisismico e ampliamento del volume dell’invaso oltre 550 mc (per una spesa pari a 466 mila euro) per realizzare il quale, oltre a mantenere inalterato l’aspetto esterno (vincolato dalla Sovrintendenza dei Beni ambientali), è sempre stata mantenuta l’erogazione idrica grazie a speciali accorgimenti studiati dai tecnici e dagli ingegneri di CAFC.