Privacy e telefonate indesiderate: come difendersi?
Ad ogni ora del giorno siamo bersagliati da informazioni commerciali e promozioni ammiccanti. Il modo più fastidioso, e spesso insidioso, attraverso il quale qualcuno piomba nella nostra vita per proporci qualcosa è proprio la telefonata al nostro numero fisso o mobile. Iniziano dicendoci che c’è un regalo per noi o che comunque siamo tra i fortunati ad essere stati selezionati per un’offerta irripetibile. Bastano pochi secondi per comprendere però che questo non è e che siamo di fronte all’ennesima società o call center che vuole proporci qualche imperdibile “affare”. Il dannato telemarketing…! Da lì possono iniziare disavventure che per prima cosa toccano il portafoglio del malcapitato consumatore per poi riuscire a trovare una soluzione solo dopo un po’ di tempo.
La legge n. 5/18 sul telemarketing assieme anche all’entrata in vigore il 25 maggio 2018 del regolamento europeo sulla Privacy (GDPR) nelle intenzioni avevano fatto ben sperare. Dovevano tradursi nel rafforzamento delle tutele del consumatore davanti all’uso indiscriminato dei suoi dati per fini commerciali. Peccato che come sempre tra il dire ed il fare ci sia di mezzo il mare… I ritardi nell’applicazione delle norme e diverse scappatoie legislative ad oggi non hanno permesso di far trovare sollievo ai consumatori martoriati dalle telefonate, anzi. Non bastano nemmeno le sanzioni dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) per fermarli.
In sintesi la nuova normativa ha previsto:
• La possibilità anche per i numeri fissi e cellulari non presenti nell’elenco telefonico e per gli indirizzi di posta cartacea pubblicati negli elenchi telefonici di essere iscritti nel Registro delle Opposizioni al fine di precludere l’invio o il contatto per fini commerciali.
• Che l’’iscrizione al registro delle opposizioni faccia decadere tutti i consensi salvo quelli “prestati nell’ambito di specifici rapporti contrattuali in essere, ovvero cessati da non più di trenta giorni, aventi a oggetto la fornitura di beni o servizi, per i quali è comunque assicurata la facoltà di revoca”.
• Il potenziamento delle sanzioni, fino alla sospensione dell’attività e alla revoca della licenza in caso di mancato rispetto delle legge da parte di singoli call center;
• L’obbligo per i call center di effettuare le chiamate con il numero identificabile e richiamabile o in alternativa il ricorso a un prefisso specifico quale lo 0844 per le pubblicità, vendite e comunicazioni commerciali e lo 0843 per le attività statistiche;
• L’obbligo per i call center di verificare presso il Registro Pubblico delle Opposizioni, almeno una volta al mese, che i numeri che intendono chiamare per fini pubblicitari non siano iscritti nel Registro.
Peccato però che questa norma non abbia trovato ancora piena attuazione e dunque i malcapitati consumatori si trovano a dover adottare mille accortezze per dribblare le insidie del telemarketing aggressivo.
Ecco alcuni consigli
1 Iscrivete i vostri dati nel Registro delle Opposizioni (www.registrodelleopposizioni.it). è gratuito… anche se serve a poco…;
2 Utilizzate le funzioni dello smartphone che prevedono il rifiuto automatico di chiamata oppure il blocco o la blak list;
3 Installate un’applicazione che ci fornisca l’identificativo del chiamante e l’attendibilità come ad esempio l’app gratuita: “Dovrei rispondere?” oppure consultate siti costituiti da community quali www.tellows.it;
4 Prestate attenzione quando si sot-toscrivono contratti al telefono. Leggete bene la parte relativa al consenso al trattamento dei dati. Deve essere prestato il consenso al trattamento dei dati solo ai fini dell’esecuzione del contratto. Null’altro!
5 è possibile in qualsiasi momento revocare il consenso al trattamento dei dati personali già prestato per fini commerciali ed in caso di utilizzo non autorizzato di tali dati si può fare una segnalazione al Garante della Privacy o alla Polizia Postale. Chiedete sempre il nome di chi vi sta chiamando e chiedete che vi cancelli dai loro archivi.
6 Chiudete la conversazione se non sentite parlare (chiamate mute). Si tratta, solitamente, di un call center (la chiamata è effettuata da sistemi automatizzati e solo dopo che avete risposto viene passata all’operatore, sempre che ce ne sia uno libero).
7 Non concludete mai un contratto per telefono. Dovete avere il tempo per leggere il contratto e le condizioni economiche dello stesso. Al telefono è impossibile! Recatevi invece nel punto vendita della vostra città, fatevi consegnare il materiale pubblicitario e contrattuale e comparate le offerte. Solo dopo aver fatto un’attenta valutazione allora potrete scegliere se e quale contratto sottoscrivere.
8 Se vi chiamano al telefono per vendervi qualcosa non pronunciate mai la parola “sì”. Potreste ritrovarvi con un contratto, vostro malgrado.
9 Attenti alle truffe. Se vi annunciano una vincita al telefono, non credeteci. Un classico è la truffa dei viaggi o dei depuratori di acqua o ancora dei materassi. Quando andrete a ritirare il premio scoprirete che in realtà quello che vi chiederanno di firmare è un contratto di acquisto per beni che non vi servono!
10 Non fornite i vostri dati al telefono. Mai dare, ad esempio, il Pod della luce o il Pdr del gas che trovate sulla fattura oppure il vostro codice fiscale. Se vi hanno detto che sono i vostri gestori, ma vi chiedono il Pod e Pdr, perchè hanno già i vostri dati, è una truffa!
…Se nonostante tutto questo vi dovessero aver incastrato con un contratto non richiesto ricordatevi che avete 14 giorni per recedere dal ricevimento della prima fattura nel caso di contratto di somministrazione ovvero dal ricevimento del bene in caso di acquisto.
Avv. Barbara Puschiasis
Presidente Consumatori Attivi
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Rubrica a cura di Consumatori Attivi
IL PAîS gente della nostra terra edizione cartacea marzo 2019