Deputato Walter Rizzetto: Criticità Reddito di cittadinanza su dichiarazioni del deputato Luca Sut
Riceviamo e pubblichiamo una nota del deputato Walter Rizzetto:
Leggo con piacere che il collega Luca Sut mi chiama in causa rispetto alle evidenti divergenze di vedute sul cosiddetto Decretone appena approvato alla Camera.
Quando e se vuole sono disponibile per un pubblico confronto sui temi, ognuno dalle sue rispettive e legittime posizioni.
Io non sono contrario al reddito di cittadinanza in quanto tale: sono contrario ad applicarlo ora, come misura squisitamente elettorale, con una disoccupazione all’ 11% e senza aver fatto nulla per coloro che il lavoro lo creano, ossia le imprese e gli imprenditori. I centri per l’impiego non potranno di certo inventarsi i posti di lavoro e entro 18 mesi da oggi non troveremo qualche milione di offerte. Mi chiedo poi dove sia finita la riorganizzazione dei centri pubblici per l’impiego che il suo collega Patuanelli aveva descritto a Ottobre 2018 come “fatta nei prossimi tre mesi”.
Diciamo che prima di realizzare il rdc avrei impiegato tutti quei miliardi di debito (che pagheranno i nostri figli), per detassare in primis le assunzioni, tagliare la burocrazia, abbattere il cuneo fiscale e quindi far pagare meno il contratto di lavoro a tempo indeterminato. Al contrario il M5S sponsorizza e porta avanti il “nuovo contratto a tutele crescenti” di renziana memoria: con un indennizzo economico ti mandano a casa.
I 5 Stelle nascono incendiari volendo riproporre l’introduzione dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori, muoiono, per l’appunto, issando un vessillo del Jobs Act.
Oltre al fatto che in questi giorni, sponsorizzando la cosiddetta “Via della Seta”, invitano le aziende ad avvicinarsi e andare in Cina più che fermarsi nel nostro Paese (cd. fondo pubblico per aiutare le delocalizzazioni). Ecco, con quei miliardi sarei andato dagli imprenditori per dire loro che offrire e mantenere posti di lavoro costerà meno.
Invece non succederà. Anzi, nemmeno sanno probabilmente che oltre il 20% dei lavoratori italiani che faticano un mese intero portano a casa meno di 780,00 euro al mese.
E’ il lavoro che combatte la povertà, non le code ai centri per l’impiego; a meno di non trovarsi in una situazione con una disoccupazione al 4/5%, quindi quasi fisiologica e sostenibile: in questo momento il rdc svolge la sua funzione, unita ad un rilancio della stessa formazione professionale che funziona ancora poco e male.
Oltre al fatto che se di reddito di cittadinanza si parla, ebbene, ho visto in due settimane di lavoro in Commissione, su questo tema, il collega Sut poco meno di 2 ore su un totale di oltre 130 ore di seduta cui ho completamente ed attivamente partecipato.
Per quanto riguarda tutto il resto non conosco bene il deputato Sut, ho solo letto qualche articolo sulla sua ben scarsa produttività e allora sono andato a farmi un’ idea sul sito openpolis.it.
A conti fatti ogni mio atto e proposta, rispetto al nostro stipendio e nella media di 12 mesi di attività, costa ai cittadini 118,81 euro mentre, attenzione, ogni suo atto e proposta ha un costo di 15.000,00 euro (circa 20 mesi di rdc per una persona).
Diciamo che se impiegasse di più il suo tempo per fare quello per cui è pagato e meno per cercare piccole polemiche sui giornali, forse, le cose andrebbero meglio in questo bellissimo ma disgraziato Paese.
Questo al netto delle legittime convinzioni politiche di ognuno, che rispetto.
In ogni caso mi pare una brava persona e mi offro volontario per potergli dare una mano a fare qualche proposta sensata, considerato che in un anno di Legislatura vedo solo 4 interrogazioni e nulla altro.
Lascio a voi una piccola scheda riassuntiva sull’operato di entrambi: nessuna gara, solo la differenza tra il parlare e l’agire.