Presentato in Sala Ajace ‘900 Friulano a Roma. Dal sodalizio al Fogolâr Furlan, l’altra metà della storia
Nel suo 70° anno di vita il Fogolâr Furlan ha dato alla luce, per i tipi di Gaspari editore, un pregevole volume dal titolo ’900 friulano a Roma. Dal sodalizio al Fogolâr Furlan, l’altra metà della storia col quale si completa la ricognizione della presenza friulana a Roma.
Alla presentazione udinese che si è tenuta questa mattina in Sala Ajace e che è stata curata da Alessandro Ortis, con letture di Alesandra Pergolese, sono intervenuti il Sindaco di Udine Pietro Fontanini, l’Assessore alla cultura del Comune di Udine Fabrizio Cigolot, il presidente del Consiglio regionale FVG Piero Mauro Zanin ed il presidente dell’Ente Friuli nel Mondo Adriano Luci. Presente anche l’autore Vito Paterno. Ha introdotto il presidente del Fogolâr, ing. Francesco Pittoni, che con tutto il consiglio direttivo, ha promosso la pubblicazione.
Dal primo approdo nella nuova Capitale d’Italia di avanguardie migratorie, fuoriuscite nell’ultimo scorcio dell’Ottocento dalla neonata Provincia del Friuli, alla formazione di una vera e propria colonia aggregatasi agli albori del Novecento nel Sodalizio Friulano di Roma: questo è il canovaccio, il soggetto arduo messo in scena da Vito Paterno nelle pagine ben illustrate del libro.
Così la presenza e l’opera dei friulani nella capitale è riaffiorata dalle nebbie del secolo scorso grazie alla consultazione di inedite fonti documentali, ritrovate in archivi pubblici e privati, e con essa anche personalità di grande levatura, che operarono con ruoli di primissimo piano in varie istituzioni portanti della giovane Nazione italiana. Essi si distinsero generosamente quando i bagliori di rosso vermiglio incendiarono i cieli del Friuli, e il grande “diluvio” sospinse migliaia di corregionali anche nella Capitale, e ancora quando, per il Friuli finalmente unitario dopo diversi secoli dal passato “patriarchino”, alcuni di loro anticiparono di oltre trent’anni il tema della sua autonomia politica. Un campionario di personaggi, finora pressoché dimenticati, si staglia sull’orizzonte del Novecento Friulano a Roma. Da un passato crepuscolare sono state ricomposte numerose biografie, rivisitate o tratteggiate per la prima volta in assoluto. Questo volume è un affascinante viaggio nella conoscenza di un popolo orgoglioso delle sue radici, anche fuori dai confini della “piccola patria”, alla quale si è sempre rivolto con sguardo nostalgico e fiero.
Il volume, che verrà distribuito anche in tutte le biblioteche friulane, ha ottenuto il favore e il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e dell’Ente Friuli nel Mondo.
“Con questa importante pubblicazione – ha sottolineato il Sindaco – si va a rendere giustizia alle tante personalità friulane, purtroppo oggi spesso poco e per nulla conosciute, che durante tutto il Novecento, con raro ingegno, dedizione al lavoro e senso dello Stato, seppero dare un contributo decisivo al raggiungimento della maturità politica, istituzionale e culturale al nostro Paese. Non solo: essi colsero con decenni di anticipo la centralità del concetto di autonomia come elemento fondamentale per una piena realizzazione del disegno nazionale postunitario”.
“Voglio ringraziare – ha aggiunto l’Assessore Cigolot – il Fogolar Furlan di Roma, l’Ente Friuli nel Mondo e la Gaspari Editori per questo volume che ci fa ripercorrere un secolo di presenza friulana nella Capitale ma soprattutto l’autore Vito Paterno per essere stato in grado, attraverso un accurato lavoro di ricerca, di selezione delle fonti e di reperimento della documentazione fotografica, di scrivere un libro agile, appassionante, capace di restituirci l’atmosfera delle varie fasi del Novecento e la vivacità intellettuale di questa irripetibile generazione di friulani romani”.
Secondo il Presidente del Consiglio Regionale FVG Piero Mauro Zanin, “l’iniziativa del Fogolar Furlan di Roma di offrire nel 70° anniversario della sua costituzione una ricerca sulla presenza friulana nella capitale nel primo ‘900 è davvero preziosa. Portando alla luce un pezzo di storia sostanzialmente sconosciuta restituisce al lettore una testimonianza di valore morale che diviene esempio e monito per il futuro, quella di un popolo che, anche nella condizione di emigrante, non ha mai inteso perdere quella tenacia e quelle capacità che lo contraddistinguono. E ne fa tesoro da consegnare alle nuove generazioni”.
Il Senatore Mario Pittoni, primo friulano a essere eletto alla Presidenza della Commissione Cultura a Palazzo Madama, pur non potendo essere presente perché trattenuto a Roma, ha voluto sottolineare in una nota che “per un friulano è motivo di profondo orgoglio poter rappresentare la propria terra e la propria gente in tale posizione. È una responsabilità che sento il dovere di onorare quotidianamente, partendo proprio dell’esempio dei grandi friulani che mi hanno preceduto nella Capitale”.
“Non posso che esprimere soddisfazione – ha riferito Adriano Luci, Presidente dell’Ente Friuli nel Mondo – per i settant’anni del Sodalizio. Questo importante anniversario ci ha spinto a partecipare a questo volume che riassume la storia del Fogolar Furlan di Roma e che parte da lontano, perché settant’anni sono tanti e le condizioni sociali ed economiche del Secondo Dopoguerra erano profondamente diverse da quelle di oggi. Il Fogolar nasce prima dell’Ente e ha avuto il grande merito di essere capace di tenere unita la comunità friulana a Roma e le centinaia di iscritti, spesso inseriti nella classe dirigente della Capitale con ruoli apicali, di responsabilità e di governo. Per noi friulani, questa storia è una bandiera e un motivo di profondo orgoglio. E ovviamente un pensiero riconoscente, per il suo impegno e la sua dedizione, va alla grande figura di Adriano Degano, presidente per quarant’anni del Fogolar Furlan”.
Il Presidente del Fogolar Furlan di Roma, Francesco Pittoni, dopo avere ringraziato il Sindaco e l’assessore per l’invito, ha ricordato come il Fogolar di Roma abbia “spesso l’opportunità di presentare nella capitale testimonianze del nostro patrimonio storico-culturale e non solo. Testimonianze che spesso si incrociano con la storia antica e moderna di Roma, città alla quale le nostre migrazioni hanno dato un contributo decisivo nella definizione di una parte importante dell’attuale tessuto sociale. Al compimento del 70° compleanno del sodalizio ci è parso quindi naturale guardare a nomi illustri come quelli di Di Prampero, Morpurgo, Stringher e dei tanti altri che si incontravano per parlare della Piccola Patria esprimendo così un embrione di sodalizio con connotazione associativa e fortemente identitaria. Da tale spunto è nata l’idea dell’Arch. Vito Paterno di completare la storia dei friulani a Roma attraverso una ricerca inedita, puntuale e referenziata nella quale si parla di donne e uomini potenti ma anche comuni, di vicende e luoghi d’Italia e della Capitale che interessano noi friulani, ma anche gli stessi romani”.
L’autore Vito Paterno ha invece voluto ricordare la figura di “Adriano Degano, storico presidente del Fogolar Furlan, vero e proprio punto di riferimento per la comunità friulana di Roma. Ho voluto poi concentrare la mia attenzione sulle figure di Antonino Di Prampero, che organizzò l’arrivo e la sistemazione degli sfollati friulani a Roma dopo la disfatta di Caporetto e l’istituzione della scuola agraria di Pozzuoli del Friuli a Grottaferrata (RM) durante la profuganza, e di Bonaldo Stringher, osservata per la prima volta nella sua dimensione intima, privata e profondamente legata alla terra friulana, sulla centralità del Regio Istituto Tecnico di Udine voluto da Quintino Sella all’indomani dell’annessione del Friuli all’Italia nel 1866 e diventato fucina dei migliori talenti friulani poi impegnati nella Capitale e sul tema dell’autonomia, anticipata di trent’anni da Giuseppe Girardini, deputato e ministro del Regno, già prima della fine della Prima Guerra Mondiale”.