I solidi rossi di una volta
Di Adriano Del Fabro
Nuovo incontro conviviale dei “Cenatori a vita”, dedicato agli assaggi dei vini rossi friulani “vintage”. La regola del consesso primaverile, infatti, è quella di mettere a confronto fra loro e con il tempo che passa, i vini rossi della nostra regione con almeno 10 anni di imbottigliamento. Così, anche stavolta, sono stati pochi gli assenti e, a tavola, ospiti delle “Vigne del Leon” di Pierluigi Zamò (a Ipplis di Premariacco), si sono ritrovati una ventina di produttori, imprenditori, ristoratori, giornalisti e appassionati del bere di qualità.
Un appuntamento che ha lasciato tutti molto soddisfatti fin dal primo approccio messo a punto da Giulio Colomba e Ugo Ongaretto (ambedue con una vita in Slow Food): tutti i 14 vini proposti all’assaggio erano ancora senza difetti. Un evento non usuale, secondo i frequentatori del cenacolo, ma testimone della lunga vita possibile per i vini (rossi) del Friuli VG.
Convenuto che, nella mescita, si sarebbe proceduto nell’ordine, dalla bottiglia “più giovane” a quella più vecchia, si è proceduto a servire, nell’ordine: Dario Raccaro, Merlot, Collio, 2009; Ronco Severo, Merlot Riserva Chiara, 2009; Aldo Polencic, Merlot Unico, Collio, 2009; Le Vigne di Zamò, Ronco Rosazzo, Ronco dei Roseti, Colli Orientali del Friuli, 2009; Jermann, Pignacolusse Igt, 2009 (unica bottiglia chiusa con tappo a vite); Le Vigne di Zamò, Pignolo, Rosazzo, 2009; Rodaro, Merlot, Colli Orientali del Friuli, 2008; Rodaro, Refosco Romain, Colli Orientali del Friuli, 2007; Castello di Spessa, Rosso, Conte di Spessa, Collio, 2003; Toros, Merlot, Collio, 2002; Moschioni, Schioppettino, Colli Orientali del Friuli, 2000; Castello di Spessa Merlot Torriani 2000; Dorigo, Montsclapade, 1996 e Roncus, Val di Gialus, Merlot, 1994.
Al termine della sfilata dei rossi, ancora ottimi, alcuni decisamente assai freschi, per chiudere l’incontro è stato servito un grande Picolit 2007 de Le Vigne di Zamò, nei Colli Orientali del Friuli.
Relativamente ai piatti, dopo l’aperitivo di benvenuto, accompagnato da ottimi salumi, ai commensali è stata servita un’anatra al vino rosso, un risotto con le beccacce (da leccarsi i baffi), un cappone in umido con polenta, del saporitissimo formaggio di fossa e una tart tatin squisita con gelato allo yogurt. Il tutto confezionato dal capace staff di “Al Campiello” di San Giovanni al Natisone.
In chiusura dell’appuntamento enogastronomico, è stata presentata una gradevole e gradita sorpresa: il gelato millesimato. Un gelato cremosissimo confezionato con il vino come ingrediente importante. Ovviamente, non adatto ai bambini, ma con un probabile alto gradimento tra gli appassionati del buon mangiare e, soprattutto, del buon bere.