Compagnon: “Centrodestra unito ma conta il progetto non il candidato”
L’Udc ha ripreso in mano ago e filo e ha ricominciato a tessere rapporti per costruire in Italia un partito riferibile al Ppe, il partito popolare europeo. La volontà è quella di creare un centrodestra moderato, forte e coeso, in grado di sconfiggere la sinistra al potere, vincere le prossime elezioni e governare il prossimo decisivo quinquennio. Ma non si tratta solo di rifondare un partito di centro all’interno dello scacchiere politico, il progetto punta a unire tutti coloro che si rifanno alle idee e ai valori democratici cristiani. Un lavoro di ricucitura quindi dopo il brusco strappo avvenuto nel 2013 che aveva logorato ogni rapporto.
Del presente e del futuro dell’Udc ne abbiamo parlato con Angelo Compagnon, membro della direzione nazionale e commissario provinciale: “Ci sono tutte le condizioni per ricostruire un grande soggetto politico di cui il nostro Paese ha veramente bisogno che faccia riferimento al Partito Popolare Europeo. Questo è lo sforzo che dobbiamo fare sia a livello centrale che a livello locale. L’antipolitica e il leaderismo, che hanno accecato la politica, non sono la soluzione a tutti i problemi. In un paese ingovernabile come l’Italia di oggi serve l’autorevolezza dei partiti veri ed una classe dirigente capace”.
Una traversata nel deserto, soprattutto a livello locale, quella che l’Udc ha dovuto affrontare in questi difficili anni: “E’ stato pagato un prezzo altissimo per aver sostenuto la politica di Monti, cosa voluta principalmente dai leader del movimento. Ci siamo fatti carico di errori non nostri e la conseguenza è stata fatale, cioè quella della sparizione del partito. Abbiamo però tenuto duro, continuando a lavorare in silenzio, soprattutto a livello locale dove siamo rimasti presenti grazie ai nostri rappresentanti ed amministratori, restando così ancora una volta un punto riferimento per l’elettorato moderato. Ora siamo pronti per dare di nuovo un segnale forte ed una proposta concreta ad un’Italia soffocata da mille problemi”.
Un passo determinante quindi nel cammino per cancellare tutti gli errori del passato e riunire le forze per un nuovo progetto politico: “Sto cercando di coinvolgere tutti i movimenti che sono stati in sintonia contro la politica fatta dal Governo, dalla giunta regionale e dal sindaco Honsell. Aggregare tutti coloro i quali hanno in comune la non condivisione delle riforme che sono state promosse in questi ultimi anni. Da questo punto in comune possiamo ripartire tutti assieme con delle proposte. La nostra deve infatti essere una politica del proporre e non dell’accettare passivamente”.
Per non disperdere l’alleanza c’è quindi una sola strada: “Dobbiamo realizzare un progetto concreto da portare avanti punto dopo punto. Uniti sulle idee e non sul candidato. Credo che sia finita infatti la poltica dei leader, quello che conta è il progetto, il candidato poi è una conseguenza”.
Uniti si vince, serve però compattare un centro-destra ancora diviso da troppi personalismi: “Moderati, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega Nord, Udc, Autonomia Responsabile, Progetto FVG devono subito mettersi a lavoro per costruire un’alleanza forte senza pensare a chi sarà il candidato Presidente o candidato il Sindaco. Va fatto un passo indietro per favorire il progetto comune altrimenti si commetterà per l’ennesima volta l’errore di depauperare la forza elettorale in più rivoli. Questa deve essere la missione di quella politica che crede nella necessità del cambiamento”.
Ma chi può essere ad oggi il perfetto candidato in grado di trovare l’appoggio di tutte le forze e di rappresentarle unite alle prossime elezioni?: “Anche all’interno dell’Udc regionale abbiamo diversi profili che potrebbero candidarsi ma non vogliamo aggiungere altri personalismi a quelli già tutt’ora esistenti. Sia in Regione che a Udine servono delle persone che abbiano la conoscenza della macchina che andranno a guidare, delle persone che abbiano capacità di mediazione e che sappiano affrontare le difficoltà. Governare non sarà affatto facile, servono idee e competenze e non solo slogan improvvisati”.
Lavoro, giovani e sicurezza i temi più importanti dell’agenda politica dell’Udc: “Su questi temi bisogna agire in fretta, con una serie di interventi in grado di riparare ai danni che sono stati fatti in questi anni. I cittadini sono esasperati e tocca a noi dare una risposta alle loro sofferenze. Bisogna prendere coscienza dei problemi e risolverli subito”.