Gli artigiani alle prese con la trasmissione d’impresa : il 15% ha più di 60 anni
Da ormai diversi anni il passaggio generazionale è uno dei nodi più spinosi da affrontare nella vita di un’impresa, specie se piccola, specie se – come in quella artigiana – le forze vengono dalla famiglia e in famiglia il testimone non passa più di mano com’era normale che fosse un tempo. Una soluzione unica al problema non esiste, ma il Cata – con l’assist finanziario della Regione – quest’anno ci prova rivitalizzando una linea contributiva ormai silente da qualche tempo e relativa appunto alla trasmissione d’impresa. Dell’opportunità, che le imprese possono già approfondire facendo riferimento agli uffici di Confartigianato, s’è parlato oggi pomeriggio a Gemona del Friuli nel corso dell’incontro con gli assessori regionali alle attività produttive, Sergio Emidio Bini, e alle finanze, Barbara Zilli, dedicato agli incentivi e ai vantaggi fiscali per gli artigiani e le Pmi del Friuli Venezia Giulia.
Che il passaggio d’impresa sia un tema di stringente attualità lo dicono i numeri. Stando a un’indagine realizzata dall’Ufficio studi di Confartigianato-Imprese Udine, in Fvg il 15% degli artigiani (titolari, soci, collaboratori) ha infatti oltre 60 anni e un’anzianità contributiva superiore ai 20. Percentuale che tradotta in valore assoluto dimostra tutto il suo peso: gli artigiani ed artigiane over 60 in regione sono infatti 5.018 su un totale di 33.138 iscritti agli elenchi previdenziali come lavoratori autonomi artigiani. Numero importante che sale ancora, fino a 5.847 (pari al 18% dei titolari), se si considerano anche i soggetti over 60 con anzianità contributiva inferiore ai 20 anni. Viceversa, i giovani artigiani titolari d’impresa i sono solo 3.277 (il 10% del totale) a dimostrazione di uno squilibrio strutturale che chiede con urgenza di essere colmato. Occorre un ricambio generazionale: ogni 100 giovani artigiani ci sono infatti ben 178 anziani.
“Per il nostro mondo quello della trasmissione d’impresa è un tema cruciale. È necessario che le aziende abbiano continuità. Non importa se questa sia garantita come un tempo dai figli o se invece sia resa possibile dall’impegno di un dipendente. L’importante – afferma il presidente di Confartigianato-Imprese Udine, Graziano Tilatti – è che l’impresa possa continuare a vivere, a creare valore per il territorio e a dare occupazione”. Ancora Tilatti: “Quando un’impresa artigiana chiude vengono meno 2, 3 posti di lavoro, numeri che presi singolarmente non fanno rumore, ma che sommati pongono un problema grave che non va sottovalutato”. Il presidente saluta dunque con favore l’iniziativa del Cata e l’impegno finanziario della Regione su questo fronte. Rinnovato anche in sede dell’ultima legge Omnibus (26/2019): un emendamento di giunta ha rimpinguato di 900 mila euro le risorse già stanziate in legge di Stabilità a favore degli incentivi agli artigiani gestiti dal Cata, pari a 2,2 milioni di euro per un totale che oggi ammonta dunque a 3,1 milioni. Queste risorse sono del resto solo una parte delle azioni messe in campo dalla Regione a favore delle imprese del territorio, puntualmente illustrate dagli assessori Bini e Zilli, nel corso di 5 diversi incontri organizzati da Confartigianato sul territorio l’ultimo dei quali si è tenuto oggi a Gemona. Nell’occasione gli assessori hanno ricordato le misure attuate in tema di defiscalizzazione e investimenti, l’azzeramento e deduzione dell’Irap, il credito d’imposta, gli aiuti alle famiglie, lo sblocco dell’avanzo di bilancio per gli enti locali. E ancora, l’ampliamento dei tempi di ammortamento e degli importi finanziabili nelle misure previste dal Rilancimpresa, l’estensione della filiera della casa e l’introduzione dell’Agenzia Lavoro&Sviluppo. “Le riforme e le nuove idee che stiamo mettendo in atto sono nate dal confronto con il territorio e continueremo a dialogare con chi lavora per accompagnare le imprese verso la quarta rivoluzione industriale” ha commentato Bini”. Un impegno che sarà a lunga gittata, ha garantito dal canto suo Zilli sottolineando come “i riflessi della normativa debbano traguardare i prossimi dieci-venti anni” e per questo abbiano “bisogno della massima condivisione con le imprese”.
All’incontro di Gemona sono intervenuti anche il presidente della zona “Alto Friuli” di Confartigianato-Imprese Udine, Roberto Vicentini, e il direttore di CATA Artigianato Friuli Venezia Giulia S.r.l., Alessandro Quaglio.