Salute: lotta a zanzare, 300mila euro e nuovo coordinamento regionale
La Regione mette in atto per la prima volta con il coordinamento del suo servizio sanitario una campagna preventiva di interventi per contrastare la proliferazione delle zanzare comuni e della zanzara tigre, le cui punture rischiano di trasmettere alcune malattie che, in soggetti particolarmente debilitati da altre patologie, possono portare a conseguenze estremamente gravi. In tutto questo è necessaria, oltre all’azione della struttura regionale e degli enti locali, anche la collaborazione della cittadinanza attraverso una serie di comportamenti virtuosi. Questo quanto comunicato oggi a Trieste dall’Amministrazione Fvg, rappresentata dal vicegovernatore con delega alla Salute. nel corso della presentazione del nuovo centro unico per il coordinamento regionale delle strategie di contrasto alla diffusione delle patologie come il West Nile Virus e lo Zika virus causate dalla punture di zanzara. Come sottolineato dalla Regione, ammonta a 300mila euro lo stanziamento destinato all’attività preventiva che verrà gestita dall’Asuits in coordinamento con le altre Aziende e che si concentrerà su quei 62 comuni del Friuli Venezia Giulia nei quali lo scorso anno si è registrato un significativo grado di invasività del fenomeno. La necessità di questa presa in carico del problema da parte dell’Amministrazione regionale, come è stato rimarcato, è dovuta al fatto che non ci si trova più davanti a un evento episodico, ma a qualcosa che è divenuto, anche a causa del cambiamento climatico, una costante soprattutto per la parte occidentale del Friuli Venezia Giulia. Per questo, come è stato spiegato dalla Regione, si è modificato il sistema organizzativo, dotandolo di un coordinamento unitario e concentrando le migliori competenze puntando con forza sulla prevenzione. Più dettagliatamente, la strategia si concentra su un’azione di tipo larvicida nelle caditoie stradali pubbliche e in quelle collocate in strutture di pertinenza comunale, nonché nei fossati ed in tutti i siti privi di fauna con acque stagnanti, al fine di impedire il proliferare delle zanzare e delle possibili malattie da esse trasmesse. Tra queste, l’unica che ha generato casi non importati da fuori regione è la cosiddetta infezione da West Nile Virus che, nel 90 per cento dei casi, risulta quasi asintomatica ma che, in persone indebolite da altre patologie, può diventare estremamente pericolosa. Un particolare appello è stato rivolto dalla Regione affinché siano seguite da parte della cittadinanza delle elementari regole di buon senso, tra le quali l’eliminazione di contenitori d’acqua inutili, la copertura con teli di vasche, bidoni e serbatoi per l’irrigazione di giardini o orti e lo svuotamento almeno ogni cinque giorni di sottovasi, secchi e ciotole per l’acqua degli animali. È la prevenzione, infatti, che evita l’eventuale successiva disinfestazione che, oltre ad avere un impatto ambientale, rischia spesso di non essere risolutiva in quanto si limita a spostare le zanzare da un’area all’altra. Da qui, come ribadito dalla Regione, la decisione di intervenire con il relativo aumento delle risorse e un nuovo coordinamento in grado di affrontare in maniera strategica il fenomeno a protezione della salute dei cittadini del Friuli Venezia Giulia.