Carburanti: avviato Tavolo di crisi, si guarda anche al post incentivi
Il crollo della vendita di carburanti e il futuro degli incentivi regionali per abbattere la concorrenza d’oltre confine sono stati i temi al centro della prima seduta del Tavolo di crisi riunitosi oggi a Palazzo Belgrado a Udine, convocato dall’assessore regionale all’Ambiente per avviare un confronto aperto con petrolieri, esercenti, categorie economiche, consumatori e associazioni ambientaliste. Ferma restando la piena fiducia nell’esito del ricorso avanti alla Corte di giustizia europea contro il regime agevolato regionale, la Regione è pronta a mettere in campo un “piano B” nel caso di soccombenza e comunque nella prospettiva di un’evoluzione del settore dell’approvvigionamento energetico. La sentenza è attesa a settimane e la difesa dell’avvocatura di Stato, basata sulla relazione della Regione, è considerata sufficientemente solida e ragionevole. La Regione ritiene pertanto che gli sconti per i cittadini del Friuli Venezia Giulia potranno continuare ad essere applicati. In ogni caso, l’esecutivo regionale è intenzionato a farsi carico di una vera e propria rivoluzione culturale in tema energetico e sta quindi studiando una tessera regionale che consenta l’accesso agevolato non solo all’acquisto dei carburanti, ma anche ad altri servizi connessi alla mobilità sostenibile. Nel corso del dibattito gli esercenti hanno formulato due proposte di lavoro: la prima, volta ad incentivare la chiusura dei distributori per razionalizzare la rete; l’altra, finalizzata a dotare il Friuli Venezia Giulia di un sistema di agevolazioni ispirato all’Alto Adige, dove la scontistica è basata sulla media del prezzo ponderato applicato negli stati confinanti. Per la Regione, una revisione immediata della legge regionale potrebbe inficiare l’esito del ricorso, ponendo sul tavolo dei giudici di Bruxelles un’ammissione di colpa ingiustificata; respinti anche i parallelismi con l’Alto Adige, dove la gestione è semplificata dato il numero esiguo di utenti (600 tessere contro le 600mila gestite in Friuli Venezia Giulia), permane in capo alla Regione la volontà di risolvere la crisi puntuale dei gestori più deboli nelle fasce confinarie con l’apertura di tavoli di crisi specifici presso la direzione regionale Attività produttive. I rappresentanti di categoria hanno inoltre proposto incentivi per sostenere il mercato dei carburanti alternativi, come il metano, e per stimolare un maggior ricorso al trasporto pubblico rispetto a quello privato. Su questi ultimi temi la Regione ha ribadito la volontà di proseguire sia negli incentivi all’acquisto di veicoli privati sempre meno inquinanti, sia nelle politiche di sostenibilità ambientale riferite al trasporto su gomma (settore in cui il Friuli Venezia Giulia si posiziona ai vertici della classifica europea) e alla mobilità sostenibile.