Cantina Rauscedo, l’assemblea approva un piano straordinario di rilancio
L’assemblea dei soci della Cantina Rauscedo ha approvato, a grande maggioranza, un piano straordinario di rilancio e ristrutturazione proposto dal Consiglio di Amministrazione della storica cooperativa in collaborazione con Confcooperative Fvg. La Cantina, come è noto, è stata interessata, nei primi mesi dell’anno, da un’indagine avviata dalla Procura di Pordenone, dai Carabinieri del Nas e dall’Icqrf, i quali dopo il sequestro dell’intera produzione hanno chiesto il declassamento di circa 200mila ettolitri di vino (da Doc a vino generico), che saranno immessi sul mercato a un prezzo inferiore, generando minori introiti per la cooperativa. La restante parte del vino verrà invece venduta liberamente sul mercato.
Di conseguenza, si è creata una tensione finanziaria che coinvolge oltre 400 soci conferenti le loro uve prodotte principalmente nel cuore del Friuli e della zona delle Grave, che rappresentano un quarto di tutta l’uva del Friuli VG.
«Dopo uno studio attento della situazione economica e finanziaria, che ha coinvolto un pool di qualificati professionisti locali – spiega Nicola Galluà, segretario generale di Confcooperative Fvg – abbiamo proposto al Consiglio di Amministrazione della Cantina un piano di salvataggio strutturato su tre drivers: l’approvazione di un Piano di potenziamento patrimoniale e finanziario della cooperativa e la costituzione di un fondo di potenziamento aziendale alimentato da conferimenti in denaro dei soci sovventori (in sintesi i soci conferiranno denaro per sostenere il momento difficile in attesa della prossima vendemmia e della vendita del vino che sarà generato dalla stessa); il riconoscimento da parte del mondo del credito di una moratoria (stand still) su tutte le posizioni aperte della cooperativa fino a dicembre 2020; il riconoscimento di un contributo mutualistico da parte dei soci di 5 centesimi per Kg di uva conferita per le prossime 5 stagioni».
«È la forza della cooperazione, quella di saper stare uniti anche in un momento di difficoltà – è il commento di uno dei soci -. Pur avendo talvolta visioni diverse, discutiamo ma non siamo quel tipo di cooperazione che manda tutto all’aria; noi siamo la cooperazione che sa stare unita e, se serve, salviamo le nostre aziende con quella concretezza tipica dei friulani».
«Attraverso queste misure straordinarie messe in campo dall’assemblea dei soci – continua Galluà -, si creeranno le condizioni necessarie affinché l’importante Cantina del Friuli Occidentale continui a essere un punto di riferimento per le aziende viti-viticole friulane».
Il presidente della cooperativa – Fulvio Lovisa – nell’esprimere soddisfazione per la votazione, aggiunge: «Ringrazio tutti i soci per la fiducia riposta sulla Cantina e sul piano presentato dal Consiglio. Per dare maggiore serenità e libertà di scelta sulla proposta abbiamo deciso (come Consiglio) di rassegnare le dimissioni in anticipo rispetto alla naturale scadenza del nostro mandato. Ho la certezza che vi sarà un’ampia adesione al Piano di capitalizzazione della società e che sapremo, come già dimostrato nei 68 anni di storia passata, rilanciare e migliorarci per ottenere nuovi e importanti traguardi».