Logistica: terminal ferroviario Pordenone strategico per intero Fvg
Un’infrastruttura strategica, un hub di eccellenza per la logistica patrimonio dell’intera regione che saprà vincere le sfide se sarà in grado di fare sistema. È il messaggio dell’assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, intervenuto con i colleghi responsabili delle Infrastrutture, Graziano Pizzimenti, e delle Risorse agroalimentari, Stefano Zannier, all’inaugurazione del terminal ferroviario intermodale, Beato Odorico da Pordenone, ubicato nell’area dell’Interporto Centro Ingrosso del capoluogo naonense. “L’inaugurazione odierna – ha detto Bini – rappresenta una giornata di festa non solo per la Destra Tagliamento ma per tutto il territorio regionale. Si tratta di un’infrastruttura logistica d’eccellenza, indispensabile per mettersi al passo con gli altri Paesi europei. Quest’opera, accanto alle altre nostre eccellenze, dai porti ai centri di ricerca, rappresenta un patrimonio per l’intero Friuli Venezia Giulia che potrà vincere le sfide se sarà capace di fare sistema e di metterle in rete”. Per Bini le imprese del Friuli Venezia Giulia potranno beneficiare di quest’opera “in termini di efficienza e di opportunità che vanno colte; un’infrastruttura che consentirà di aumentare occupazione e aziende, fondamentale per l’economia che non può ripartire senza infrastrutture adeguate”. “Un’opera di grande impatto per lo sviluppo commerciale e industriale”, ha indicato Pizzimenti che, sul completamento della Cimpello-Sequals-Gemona, a margine del taglio del nastro, ha ricordato come “si tratta di una struttura importante ma onerosa, la stiamo valutando anche per capire come reperire le risorse per realizzarla”. L’assessore alle Infrastrutture ha plaudito alla conclusione dell’opera all’interno di un interporto “innovativo, capace di dare risposte all’industria e al commercio che deve rapportarsi al sistema della logistica dei trasporti regionali”. “Il Friuli Venezia Giulia è una regione dalle dimensioni territoriali ridotte – ha aggiunto Pizzimenti – ma è molto infrastrutturato: un valore aggiunto e una necessità per dare risposte alle imprese e per creare opportunità”. L’assessore ha poi sottolineato l’impegno della Regione che proseguirà con ulteriori investimenti: “oltre 12 milioni di euro nel triennio da investire in infrastrutture per dare risposte alle esigenze delle imprese e del territorio”. Anche per Zannier il centro intermodale è fondamentale: “un’opera strategica per il territorio della provincia di Pordenone che avrà ricadute positive per l’intera regione”. Diversi gli interventi delle autorità intervenute al taglio del nastro a partire dall’amministratore delegato dell’Interporto centro ingrosso Pordenone, Giuseppe Bortolussi, che ha sottolineato come l’opera rappresenti “uno snodo all’altezza di un capoluogo di regione, voluto da diversi anni, concepito con un grande lavoro di collaborazione con Rfi (Reti ferroviarie italiane) che riuscirà a intercettare anche il fabbisogno di traffico con l’Est Europa, essenziale per l’economia di tutto il Friuli Occidentale. Un’opera che toglierà dalla strada fino a 180 mila Uti (Unità terminalistiche, i container) in arrivo e partenza, con riflessi positivi in ambito ambientale”. Christian Colaneri, direttore commerciale Rfi, ha sottolineato, invece, il lavoro inteso e di qualità con interlocutori tecnici e istituzionali capaci di trovare sempre le soluzioni mentre per il presidente di Unindustria Pn, Michelangelo Agrusti, con l’avvio del terminal ferroviario, nasce una vera e propria industria della logistica. Come è emerso nel corso dell’inaugurazione, il terminal sarà gestito dal gruppo elvetico Hupac, società leader nella gestione di rete nel traffico intermodale e la messa in servizio dell’infrastruttura permetterà lo sviluppo del traffico sia con i porti del Nord Tirreno sia con le nazioni del settentrione d’Europa e dell’Est. Si tratta di uno dei più moderni e funzionali impianti in Italia con caratteristiche a standard europei che permetterà di trasferire dalla strada all’intermodale fino a 180 mila trasporti l’anno. Sul piano tecnico, verranno elettrificati 3 binari, con un’asta di manovra di 350 metri che, in previsione, diventeranno 750 metri, per un’opera che risponde agli standard europei.