Fari puntati sulla filiera della birra
Il settore ha notevoli spazi di crescita. Oggi in regione si stima operino 41 tra microbirrifici, agrobirrifici e beer firm
Fari puntati su un prodotto che negli ultimi anni ha visto crescere notevolmente la domanda ma la cui filiera ha ancora grandi spazi di sviluppo. Parliamo della birra su cui ora l’agenzia di cluster Agrifood Fvg punta i fari organizzando un incontro con i produttori martedì 11 giugno alle 10.30 presso la Sala Convegni della Comunità Collinare a Colloredo di Monte Albano.
In questa fase Agrifood Fvg è stato incaricato dalla Regione di convocare un incontro esplorativo per individuare le imprese coinvolte nella filiera brassicola e in particolare nel segmento di birrificazione e commercializzazione della bevanda. Ciò in seguito all’approvazione della Legge regionale 23 del 2017 riguardante proprio le norme in materia di birra artigianale del Friuli Venezia Giulia. Attualmente la convocazione non è aperta alle attività esclusivamente di produzione birraria (birrifici) locale con commercializzazione diretta.
Da una prima stima, il dato aggiornato di microbirrifici, agrobirrifici e beer firm (etichette che utilizzano impianti terzi) si attesta a 41. Considerando la filiera, però, la consistenza è molto più grande in quanto può coinvolgere anche la produzione di orzo e luppolo su cui Agrifood FVG ha già attivato analoghe iniziative esplorative. Tale attività si inquadra nell’azione di analisi strategica ex-ante che l’agenzia conduce sul territorio, volta a individuare le filiere produttive locali strategiche per lo sviluppo del settore agroalimentare e le cui esigenze di sviluppo possano essere ricondotte alle traiettorie di sviluppo RIS3FVG per l’area tematica alimentare e, quindi, supportabili con bandi di finanziamento sulla prossima programmazione di fondi europei.
I dati di Assobirra del 2017 riportano 855 microbirrifici censiti in Italia con una produzione di 480.000 ettolitri di birra e circa 3.000 occupati diretti. Il consumo di birra è in costante aumento in Italia dal 2009 e da 27 litri pro capite si è passati nel 2017 a 29 litri con un trend in crescita anche a seguito della riduzione delle accise. I consumi di birra hanno un picco estivo nei mesi caldi da maggio ad agosto dove si concentra circa il 50% del totale. L’Italia è ancora un mercato giovane e in crescita considerando che il differenziale tra i consumi e la produzione nazionale lascia ancora spazi di crescita attestandosi nel 2017 a circa 4.000.000 di ettolitri con un export stimato di poco meno di 3.000.000 di ettolitri e un import di poco superiore ai 6.000.000 ettolitri del quale il 30% tedesco. Questi numeri però fotografano solo parzialmente un settore molto frastagliato e disperso sul territorio considerando che lo stesso studio di Assobirra stima in Friuli-Venezia Giulia soltanto una trentina di realtà produttive quando invece Agrifood ne ha individuate più di 40 e un evidente indotto che giunge oggi sino al settore primario dei cerealicoltori.