Salute: bene il mandato sindaci e territorio su ospedale Gemona
Appoggio alla proposta elaborata dal tavolo guidato da Revelant Gemona del Friuli (Ud), 11 giu – “Oggi raccogliamo una responsabilità importante al termine di un lavoro che abbiamo svolto in silenzio in questi mesi con l’obiettivo di individuare per l’ospedale di Gemona una specializzazione delle funzioni che, oltre al territorio, possa servire un ampio bacino di utenza: un’operazione che non è in conflitto con altre aree ma che, anzi, rimette ordine a quanto previsto dalla precedente Amministrazione”. Lo ha affermato il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, al termine del voto unanime che i sindaci del territorio hanno espresso nella sala consiliare di palazzo Boton, a Gemona, e a seguito dell’incontro in Municipio con i comitati di difesa del San Michele (Cicogna, San Michele e Vogliamo l’ospedale a Gemona) convocato dal sindaco Roberto Revelant, presenti anche l’assessore regionale alle Finanze, Barbara Zilli, l’assessore comunale alla Salute, Monica Feragotto, e il commissario unico Asuiud e Ass 3, Giuseppe Tonutti. “Con questo mandato forte che noi riceviamo da un’area così importante e vasta del Friuli Venezia Giulia – ha affermato il vicegovernatore – la sfida ora si trasferisce nelle aule della politica regionale. Incontrare i portavoce dei comitati e raccogliere l’unanimità sulla proposta e il percorso da portare avanti per Gemona è per me un risultato molto importante e che ripaga del metodo assunto e del lavoro di questi mesi in un territorio tra i più fragili”, ha aggiunto Riccardi che, nel corso del dibattito, ha definito quella per Gemona un’operazione “istituzionalmente simbolica”. “Secondo me – ha aggiunto Riccardi – dobbiamo riproporlo in tanti altri territori della regione, con la consapevolezza che oggi il problema più serio non è la spesa ma la disponibilità di professionisti di qualità: per questo il modello che porta in una struttura la concentrazione di alta specialità sarà vincente”. Mettere in sicurezza il futuro del nosocomio, individuando a Gemona un centro di riferimento riabilitativo che consentirebbe di non perdere gli 800-1000 utenti i quali attualmente vengono intercettati fuori regione e contemporaneamemte sgravare i posti letto della terapia intensiva di Udine, è il fulcro della proposta elaborata nel tavolo di lavoro coordinato da Revelant e che ha acquisito il via libera anche dei tre comitati a difesa del futuro dell’ospedale San Michele e dei sindaci. Apprezzamento per il metodo adottato dal tavolo che ha coinvolto tutti i primi cittadini, gli amministratori del Gemonese, del Tarcentino, Canal del ferro e Valcanale. è stato espresso da più voci nel corso del dibattito. “Il primo tema che abbiamo sottoposto alla Giunta regionale oltre all’individuazione a Gemona del centro di riabilitazione – ha sintetizzato Revelant in merito alla proposta – è la gestione dell’emergenza e la garanzia di spazi di osservazione temporanea; abbiamo poi segnalato la necessità di attivare a Gemona anche altre attività di chirurgia ambulatoriale complessa oltre al potenziamento dell’hospice, delle rsa. Ulteriore necessità che abbiamo raccolto – ha concluso il sindaco – è il potenziamento dei servizi e il settore della medicina dello sport”.