Medea 50. Pier Paolo Pasolini, Maria Callas e Grado
Dal 15 al 28 luglio il cinema Cristallo di Grado ospiterà una mostra dedicata al celebre film pasoliniano, girato anche nella laguna dell’isola
Cinquant’anni fa il genio di Pier Paolo Pasolini partoriva il film “Medea“, ineguagliata occasione di ribalta per Grado, la cui laguna fece da sfondo – tra Mota Safon, dove si trovava il cason del regista, e le foci dell’Aussa – ad alcune scene della pellicola: 14 intensi minuti che hanno consegnato l’Isola d’Oro e l’incantevole ambiente naturale che la attornia all’attenzione di un pubblico internazionale e alla storia del cinema. Era il luglio del 1969: ora quell’estate speciale e indimenticabile, che portò a Grado la divina Maria Callas (cui Pasolini affidò il ruolo di protagonista) ma pure il campione olimpico Giuseppe Gentile, Laurent Terzieff a Massimo Girotti, insomma un cast d’eccezione, rivive grazie alla raffinata mostra “Medea 50. Pier Paolo Pasolini, Maria Callas e Grado”, che sarà inaugurata alle ore 19 di sabato 15 giugno nel foyer del Cinema Cristallo e che si potrà poi ammirare, con ingresso libero, fino al 28 luglio, tutti i giorni (ad eccezione di lunedì 17 e 24 giugno) dalle 19 alle 23. Le immagini tratte dall’archivio del fotografo di scena Mario Tursi, riprodotte su pannelli di grandi dimensioni, manifesti, locandine, fotobuste originali e materiali d’epoca, legati alla diffusione del film nelle sale e alla sua promozione sulla carta stampata, restituiranno dunque l’atmosfera di una stagione in cui l’isola assaporò il fascino ma pure il “potere” del momento d’oro del cinema italiano: per Grado, infatti, la ricaduta di quell’eccezionale occasione in una fase di forte espansione urbana, demografica e turistica fu straordinaria. Un’accurata sezione didascalica guiderà il pubblico in questo suggestivo viaggio, che si compone anche di testi poetici e letterari, di frasi tratte dai carteggi fra i protagonisti, dei racconti dedicati di Giuseppe Zigaina, delle testimonianze di chi “visse” il set o lo osservò a distanza ravvicinata, privilegiata. E in sala, visibili dal foyer, scorreranno alcune riprese gradesi scartate in sede di montaggio ma fortunatamente salvatesi dalla distruzione. Promossa dal Comune di Grado, in collaborazione con Cinemazero di Pordenone e Cineteca di Bologna, la rassegna è curata da Francesca Agostinelli e Massimo De Grassi e gode del patrocinio dell’Università degli Studi di Trieste, di Turismo FVG, Comune di Cervignano, Associazione Archivio Zigaina, Centro Studi Biagio Marin, Centro Studi Pier Paolo Pasolini, Cineteca del Friuli e Graisani de Palù. L’allestimento è stato realizzato, su progetto di Massimo Bortolotti, dalle Nuove Edizioni della Laguna, mentre organizzazione e coordinamento sono del Circolo Arci di Cervignano. Completa l’esposizione un interessante catalogo, che annovera i contributi degli esperti Roberto Chiesi (Centro studi-Archivio Pasolini della Cineteca di Bologna), Luciano De Giusti, studioso del cinema pasoliniano, Francesca Agostinelli, la quale attraverso giornali, testimonianze e diari di lavorazione ricostruisce la cronaca delle riprese in laguna, e Massimo De Grassi, che si sofferma sul rapporto di Pasolini con Grado.